Il Ministro ha parlato anche di Spid che è un "patrimonio da salvaguardare" perché "gli italiani lo hanno eletto come un importante sistema di identità digitale e non si può smontare con superficialità". Parlando a La Stampa spiega che il governo, quindi, deve puntare a "migliorare i servizi":
"Si lavorerà a un processo di evoluzione per migliorare, adeguare e armonizzare i sistemi di identità pubblica. Ricordando che lo Spid è il sistema più diffuso, utilizzato da 33milioni di cittadini, perché consente di accedere in modo facile a una molteplicità di servizi online, senza la necessità di ulteriori apparecchiature, tipo smartcard, e nella maggior parte dei casi senza alcun costo di attivazione". "Sono convinto - prosegue il ministro - che questo sia un obiettivo condiviso, non solo all'interno del governo, ma nel più ampio perimetro di riferimento di servizi di cittadinanza che è l'intera Europa", dice Zangrillo per il quale "Superare l'attuale assetto non è un tabù, anzi, è nostro dovere tendere a un miglioramento del sistema, ma facendo tesoro dell'esperienza acquisita da milioni di utenti e delle potenzialità dei sistemi Spid e Cie, entrambi molto diffusi ed entrambi altamente sicuri".
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