«Open Fiber, piano fermo per gli indirizzi inesistenti»

Lettera di Cdp al governo: «Criticità sulla realizzazione del programma banda larga».

«Open Fiber, piano fermo per gli indirizzi inesistenti»
di Rosario Dimito
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Sabato 22 Luglio 2023, 00:36

«Nell’esecuzione del piano di investimenti, Open Fiber sta riscontrando una serie di criticità derivanti da elementi esogeni, sopravvenuti e ad essa non imputabili, che rischiano seriamente di pregiudicare la sostenibilità economica di tale piano, sia sulle aree Bianche sia sulle aree Grigie, con significativi impatti sugli interventi e sull’utilizzo dei relativi fondi». Se non è un grido d’allarme, poco ci manca e a metterlo nero su bianco sono stati il presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini e l’ad Dario Scannapieco in una lettera di alcuni giorni fa, ai Ministri Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso, e a Palazzo Chigi, all’attenzione dei sottosegretari Giovanbattista Fazzolari, Alessio Butti e al capo di gabinetto Gaetano Caputi. 


Cdp è il principale azionista di Open Fiber (OF) e questa presa di posizione netta vuole essere una sensibilizzazione del suo stato di salute. «Nelle aree bianche a fallimento di mercato, OF è parte di 14 concessioni con Infratel in qualità di concedente che beneficiano di contributi pubblici a valere sul Piano Banca Ultralarga», si legge, mentre «nelle aree Grigie a parziale fallimento di mercato, OF è parte di 8 convenzioni con Infratel che beneficiano di contributi pubblici a valere sul Piano Italia a 1 Giga». 
I vertici di Cassa sollecitano «un possibile riequilibrio economico-finanziario» nelle aree bianche, nelle quali OF «riferisce di aver riscontrato le seguenti criticità: blocco dei cantieri e misure di contenimento a causa della pandemia; incrementi dei costi dovuti a dinamiche inflazionistiche innescate dalla pandemia, dal conflitto in Ucraina e aumento della infrastruttura da realizzare per l’incompletezza dei dati di gara; incompletezza ed erroneità dei dati posti a base di gara e tempi di rilascio dei titoli autorizzativi».

OF ha contattato Mimit che «il 21 giugno - nella consapevolezza dei ritardi che gravano sull’attuazione degli investimenti -, ha confermato a OF la disponibilità di convocare un tavolo di confronto». 

IN BILICO I PRESTITI BANCHE

Tavolo che è stato avviato ma è ancora alle fasi preliminari. Quanto alle aree Grigie, «le Convenzioni prevedono stringenti milestone per misurare l’avanzamento dell’infrastruttura, con un sistema di penali in caso di sforamento». Al riguardo OF, «come risulta da dati ufficiali di Infratel, si trova nell’impossibilità di traguardare le milestone previste per il 2023 nelle Convenzioni, a causa di carenze di risorse nonchè per le difficoltà derivanti da inesattezza dei dati posti a base di gara (ci sono numeri civici rivelatisi inesistenti per oltre il 40%)». E «in caso di mancato raggiungimento delle milestone, le Convenzioni prevedono penali e la facoltà di Infratel di revoca del contributo pubblico». 
Fonti vicine al dossier riferiscono che Infratel utilizza numeri di banche dati e via Goito, confidando di superare i nodi, punta a velocizzare la transizione digitale. OF ha chiesto a Infratel e Palazzo Chigi di rimodulare le milestone ma essi «hanno rigettato le richieste» e «OF potrebbe agire in giudizio» perché «la facoltà di revoca del contributo pubblico non rende finanziabile da parte delle banche, gli investimenti supportati da un project financing di 7,2 miliardi» che OF vorrebbe rinegoziare. Nella lettera Cdp lamenta che Infratel si è rifiutata di dare un anticipo del 20% del contributo pubblico.

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