Open Fiber, nel 2021 ricavi e margini in crescita

Mario Rossetti, Amministratore delegato di Open Fiber.
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Lunedì 14 Marzo 2022, 20:03 - Ultimo aggiornamento: 20:05

Ricavi e margini in crescita per Open Fiber. Il consiglio di amministrazione della società della fibra ottica presieduto da Barbara Marinali e controllata al 60% dal Cdp e al 40% da Macquarie, ha approvato il bilancio d’esercizio e la relazione finanziaria annuale 2021. L'azienda, spiega una nota, ha concluso il quinto anno di operatività con oltre 13,5 milioni di unità immobiliari coperte (+23% rispetto al 2020).

I ricavi ammontano a 380 milioni di euro, in aumento (+45%) rispetto ai circa 261 milioni di fine 2020. Il margine operativo lordo (ebitda) registra una crescita del 92%, dai circa 79 milioni di euro del 2020 a 152 milioni. La marginalità sale invece dal 30% al 40%. La posizione finanziaria netta ammonta a -3,3 miliardi di euro, mentre gli investimenti effettuati nell’anno ammontano a oltre 1,3 miliardi di euro.

Con circa 1 miliardo di euro all’anno impegnato negli ultimi quattro anni, Open Fiber è tra le aziende che investono di più in Italia. Per realizzare il progetto, l’azienda ha ottenuto da un pool di primarie banche italiane e internazionali un finanziamento da circa 7,2 miliardi di euro, estendibile per ulteriori 2,8 miliardi. 

Il piano industriale di Open Fiber prevede la copertura di 24 milioni di unità immobiliari in tutte le Regioni d’Italia.

Al 31 dicembre 2021, l’azienda ha aperto la commercializzazione dei servizi in 219 città grandi e medie (aree nere) e 3.230 comuni di piccole dimensioni (aree bianche, dove Oper Fiber opera come concessionario pubblico). 

“Open Fiber è un’azienda sostenibile per la natura intrinseca e gli impatti socio economici del suo business - ha commentato Mario Rossetti, amministratore delegato di Open Fiber -. In un contesto globale complesso, grazie al sostegno dei soci e del sistema finanziario anche internazionale stiamo lavorando per completare un’infrastruttura chiave per famiglie e imprese. Siamo fortemente impegnati nel completare e velocizzare la copertura di tutto il Paese con una infrastruttura a banda ultra larga, dando priorità alle aree bianche dove il gap digitale si sconta maggiormente. Con questi obiettivi, al servizio del piano industriale recentemente approvato, metteremo in campo 11 miliardi di investimenti aggiuntivi”.

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