Natale, vacanze sulla neve più care. Alberghi, ristoranti, skipass: tutti gli aumenti

Per gli alberghi impennata del 10% skipass cresciuti del 22% in due anni

Natale, vacanze sulla neve più care. Alberghi, ristoranti, skipass: tutti gli aumenti
di Roberta Amoruso
6 Minuti di Lettura
Lunedì 20 Novembre 2023, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 01:55

L’anno scorso c’era almeno l’impennata dei prezzi energetici, tre volte quelli di oggi. Poi c’era l’inflazione a doppia cifra, ora scesa sotto il 2%. E chissà dunque come certi operatori del turismo pensano di giustificare quest’anno la spinta alle stelle dei prezzi di Natale e Capodanno. Una settimana bianca ad Ortisei, dal 30 dicembre al 6 gennaio, può arrivare a costare fino a 58.475 euro in uno chalet di lusso.

Stangata panettone e pandoro a Natale: prezzi come un anno fa nonostante il calo del carrello della spesa

Natale, vacanze sulla neve più care

Proprio così. È quasi il triplo di quanto guadagna un italiano medio in un intero anno di lavoro al lordo delle tasse. Eppure ci sono strutture ricettive che arrivano a chiedere tanto per una camera doppia, secondo i dati appena raccolti da Assoutenti. Figuriamoci se è una famiglia di quattro persone ad ambire alla settimana bianca di Capodanno. Anche mantenendosi sui prezzi più bassi si rischia di non spendere meno di 3.000 euro soltanto per l’alloggio.


Sia chiaro, la media dei rincari nelle strutture ricettive è del 10%. E non tutti hanno approfittato della voglia degli italiani di andare in vacanza a sciare per spingere i prezzi a livelli fuori controllo. Ma si tratta comunque di un rincaro medio a due cifre rispetto ai costi già stellari dell’anno scorso, in cui gli aumenti medi si aggiravano tra il 10% e il 20%. E c’è chi quest’anno ha azzardato ben oltre. 


ALBERGHI E B&B
La stessa Assoutenti, che l’anno scorso fotografava sette notti in camera doppia a Ortisei per un costo compreso tra 1.600 e 6.800 euro, quest’anno vede la forchetta spostarsi tra 1.740 a 58.475 euro prenotando in questi giorni sui siti specializzati. E ancora, un tempio della mondanità come Cortina d’Ampezzo passa da un budget del 2022, compreso tra 2.200 e 14.170 euro, a un ritocco della spesa necessaria che ora va da 2.715 a 41.497 euro. Una quadro in cui quasi sfigurano località come Courmayeur e Livigno.

Nella perla della Valle d’Aosta servono dai 1.750 ai 9.871 euro per dormire una settimana in camera doppia. A Livigno l’impegno va da 1.726 euro a 11.899 euro. Gli stessi esperti di Assoutenti hanno poi fotografato per il Messaggero quanto costerebbe prenotare in queste ore su Booking.com, una camera doppia in un struttura ricettiva 3 stelle, o equiparata, a Madonna di Campiglio (da 2.321 a 5.355 euro), Sestriere (da 1.460 a 3.974 euro) e Cervinia (da 1.828 a 2.235 euro). Non si va molto lontano, almeno nei valori minimi. Mentre sulle tariffe massime la forchetta si dilata a dismisura se si punta sulle Alpi. 


Ma inutile farsi troppe illusioni. Anche spostandosi a sciare su vette più basse, per esempio a Roccaraso sull’Appennino abruzzese, il comprensorio più ampio raggiungibile facilmente dal Centro e dal Sud, la fotografia non cambia molto. Roccaraso risulta certamente la località più accessibile economicamente tra quelle in esame, considerata la spesa minima di 1.149 per la settimana di Capodanno, senza considerare le offerte flash. Ma si può arrivare almeno a 3.667. 

GLI ESEMPI

Tanto che qualcuno ha già optato per il mare, tra Seychelles (da 803 a 2.048 persette notti), Maldive (da 302 a 4.048 euro) e Mauriius (da 714 a 3.769). A battere tutti è Sharm el Sheikh, che può costare tra 84 e 544 euro. Per il resto c’è il rischio di inciampare nel salasso-voli con prezzi tra 1.630 e 1.850 euro. Un viaggio verso l’Europa può costare invece il 50% in più rispetto a un anno fa. La buona notizia per chi punta a sciare ad Ortisei è che lo skypass stagionale Dolomiti Superski (ci vorranno 925 euro) sembra rincarato solo del 6,3% rispetto a due anni fa. Va peggio se si fa il biglietto da 80 euro al giorno, visto che in questo caso l’aumento è del 19,4%. Chi invece scierà in Valle d’Aosta pagherà lo stagionale 1.370 euro a persona con un rincaro biennale del 16,1%.

SKIPASS
Ma il prezzo record tocca all’abbonamento stagionale che comprende Valle d’Aosta e Zermatt (1.617 euro in aumento del 16%). Per un giornaliero il palmarès va a Livigno (+22% a 63,5 euro). Più o meno quanto si paga ogni giorno a Courmayeur (65 euro). Aumenti tra il 5% e il 19% anche in Abruzzo. Per una tessera d’ingresso agli impianti sciistici, valida per tutta la stagione, si pagano invece tra 500 e 750 euro, a seconda del periodo di acquisto. Per sciare nel Lazio invece, sul Terminillo, basteranno 23 euro per il giornaliero, 140 euro per l’accesso garantito per tutta la settimana mentre per l’abbonamento stagionale si parla di 300 euro, senza lo sconto per i possessori di tessera Fisi o per le scuole. Mentre a Campocatino le tariffe sono pressocché invariate.


Non c’è più l’alibi del rincaro dell’energia per gli operatori sciistici, fa notare il presidente di Assoutenti Furio Truzzi: «Le tariffe dovevano scendere in tutti i comparti legati alla montagna, ma così non è stato. Anzi il trend al rialzo è proseguito senza sosta». Con una fetta sempre più ampia di popolazione «che, non potendosi permettere le tariffe folli di skipass e alberghi, sarà costretta a rinunciare alle vacanze sulla neve o ridurre sensibilmente i giorni di villeggiatura». Del resto, anche puntando al massimo risparmio, se l’anno scorso la classica settimana bianca poteva costare tra i 1.400 e i 1.600 euro a persona, quest’anno la forchetta si sposta almeno tra i 1.500 e i 1.750 euro.


LA PLATEA
Eppure l’85% degli italiani ha in programma due o più viaggi di piacere durante l’anno. E il 78% considera queste vacanze come un’importante priorità di budget, dice il rapporto 2023 Global Travel Trends di American Express. Per molti rimarrà un sogno a questi prezzi oppure la caccia al preventivo a prova di portafoglio può rivelarsi un’impresa quasi impossibile. Ma anche provando a cambiare schema di vacanza, magari puntando sulle città, si agganciano gli aumenti generalizzati negli alberghi. Senza contare che cenare a ristorante a ottobre, secondo i dati Istat, è costato il 4,9% in più. La gita fuori porta di pochi giorni rimane la soluzione più accessibile. Ma attenzione al caro-carburante. I prezzi stanno scendendo, ma la benzina rispetto allo stesso periodo 2022, quando c’era anche lo sconto sulle accise, costa oggi il 7,7% in più. E se invece si passa Natale e Capodanno a casa, non c’è da sperare su un taglio dei prezzi dopo i rincari dell’anno scorso (+37% per i dolci tipici e fino al 40% per albero e addobbi): panettone, pandoro e decori natalizi non hanno concesso ripensamenti.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA