"Stiamo aumentando il numero dei rigassificatori, due stanno arrivando. Il target è di rimpiazzare molto velocemente questi 29 miliardi di mc. Ma voglio chiarire che oltre a rimpiazzare l'ammontare di gas ed eventualmente ridurlo ci sono altre strategie che devono essere messe in campo, prima di tutto un approccio maturo a risparmiare energia", ha aggiunto Cingolani. "Nessuno - ha poi aggiunto Cingolani - ha citato il vero problema che è la speculazione di mercato. Ora il mondo è molto toccato e noi siamo profondamente dispiaciuti per quello che sta avvenendo e questo è terribile nel 2022 ma in questo momento nelle nostre pipeline l'ammontare di gas che sta scorrendo è esattamente lo stesso a quello di un anno fa in questo periodo. La quantità è la stessa quindi qualcuno può spiegarmi perchè un anno fa pagavamo 25 centesimi per metro cubo e ora paghiamo 1,5 euro per metro cubo". "Se devo stoccare il gas mi servono 15 miliardi un anno fa erano 2 miliardi. C'è il libero mercato. Lo capisco, ma non non può essere libero sulle spalle dei cittadini e delle società", ha evidenziato il ministro chiarendo che "questo è qualcosa che non ha nulla a che vedere con la guerra".
"La situazione che stiamo vivendo sta costringendo tutti i paesi ad accelerare verso le energie rinnovabili. Noi cerchiamo di mantenere la road map verso un -55% della decarbonizzazione esattamente come era prima della guerra. Rimpiazzeremo il gas che attualmente importiamo dalla Russia nello stesso ammontare o possibilmente leggermente di meno e perchè nello stesso tempo stiamo accelerando le installazioni di rinnovabili", ha proseguito Cingolani. "In pochi anni, speriamo che la guerra finisca presto, avremo più rinnovabili meno gas e la sfida reale non è il 2030 perchè la road map per il 2030 è chiara. Abbiamo bisogno di uno scenario energetico diverso dopo il 2030. Ad ora non penso che paesi ad alta intensità energetica come Germania e Italia possano farcela solo con rinnovabili e un po' di gas per la programmabilità. Serve una riflessione profonda".
Sui prezzi di mercato del gas in Europa: "al momento non hanno senso", ma dato che influenzano direttamente i prezzi dell'elettricità si e' venuta a creare una situazione "inaccettabile" che richiama la necessità di "ridisegnare il mercato dell'energia", dice Cingolani. "Ovviamente i cittadini sono disponibili a fare alcuni sforzi per la salvaguardia dell'ambiente, ma non possiamo chiedere di spendere tutti i loro soldi per l'energia - ha detto -. Questo è qualcosa che va affrontato a livello europeo".
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