Fca-Renault, tempi stretti per l'intesa: atteso annuncio a breve

Fca-Renault, tempi stretti per l'intesa: atteso annuncio a breve
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Domenica 26 Maggio 2019, 19:13 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 04:29
Prove di alleanza fra Fiat Chrysler Automobiles e Renault. L'annuncio formale è atteso nelle prossime ore, probabilmente nella mattinata di lunedì, quando è in calendario anche il consiglio di amministrazione di Renault. Le trattative - secondo indiscrezioni - si sono intensificate negli ultimi giorni, nonostante i rapporti tesi fra Renault e Nissan in seguito all'arresto di Carlos Ghosn che ha sconvolto gli equilibri all'interno dell'alleanza. Proprio la casa giapponese sarebbe per il momento esclusa dall'intesa. Secondo il Financial Times, la cooperazione fra Fca e Renault sarebbe condizionata all'abbandono dei piani francesi di fusione con Nissan nel breve termine.

La casa automobilistica francese ha già presentato il piano al governo francese, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, secondo il quale il presidente di Renault Jean-Dominique Sanard ha presentato il piano di fusione al
ministro delle finanze Bruno le Maire. Un'altra opzione è uno scambio di azioni che spiani la strada a una successiva fusione. 

I sindacati italiani attendono con un certo scetticismo ulteriori dettagli sull'operazione, preoccupati che si traduca in nuovi tagli. L'intesa ha infatti il potenziale di portare ampi risparmi in Europa, dove Fca ha quasi un terzo dei suoi
dipendenti nonostante realizzi quasi tutti i suoi profitti in Nord America. Renault, di cui il governo francese ha il 15%,
realizza in Europa quasi la metà delle sue vendite. 

L'intesa, se si concretizzasse, rappresenterà la prima vera svolta dell'era Mike Manley dopo che il suo predecessore Sergio Marchionne ha spinto per anni per un consolidamento dell'industria dell'auto così da ridurre le spese di capitale e restare competitiva. Una teoria condivisa anche da Ghosn, il presidente di Renault-Nissan. Proprio Marchionne e Ghosn, i due uomini che hanno segnato e dominato il settore nell'ultimo decennio, sono i grandi assenti dalla maxi operazione che ha tutte le carte in regola per ribaltare gli equilibri dell'industria.

Manley e il presidente di Fca John Elkann si sono recati più volte a Parigi dall'inizio dell'anno per lavorare a un'intesa che ora sembra a portata di mano. Un accordo che rafforza i legami economici fra Italia e Francia e che richiede il sostegno delle autorità dei due paesi viste le possibili implicazioni, anche in termini di posti di lavoro. Fca ha lavorato in passato con Emmanuel Macron: era il 2013 e sull'attuale presidente francese, allora consigliere di Francois Hollande, ricadeva la responsabilità delle trattative preliminari fra Fca e Peugeot. Dall'unione fra Fca e Renault nascerebbe un colosso dal valore di 33 miliardi di dollari in grado di sfidare Volkswagen in Europa e nel mondo. Un gigante forte sull'elettrico e le nuove tecnologie grazie a Renault e presente e forte in Nord America grazie a Fca. Un colosso con in portafoglio modelli in grado di coprire tutti i segmenti di mercato. Nell'alleanza, che che manca di forza nel segmento delle auto di lusso, l'apporto di Fca sarebbe quello dei marchi di fascia alta, come Maserati e Alfa Romeo. 

Se l'operazione andasse in porto, nascerrebbe un gigante europeo in grado di insidiare i colossi mondiali dell'auto. Ma le nozze italo-francesi hanno prospettive ancora più ambiziose: se Fca entrasse in futuro nell'alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi nascerebbe la prima casa automobilistica mondiale in grado di cambiare gli equilibri dell'intera industria, alle prese con il boom dell'elettrico trainato da Tesla e la concorrenza della Silicon Valley con le sue auto autonome. 

L'ipotesi di un accordo di grandi proporzioni fra Fiat Chrysler Automobiles e Renault potrebbe portare a una radicale trasformazione dello scenario automobilistico europeo e addirittura globale. Un avvicinamento fra i due gruppi (Fca vale in Borsa 20 miliardi di dollari, Renault circa 17) potrebbe creare - se esteso anche a Nissan e Mitsubishi, già alleati di Renault - il più grande produttore al mondo di autoveicoli, con oltre 15 milioni di unità l'anno, ben al di sopra degli altri top player Toyota e Volkswagen. Rispetto ad altre trattative che avevano visto Fca discutere accordi e cessioni con industrie automobilistiche come Psa, Hyundai e Geely, quella con Renault ha più chances di successo perchè potrebbe risolvere i problemi di entrambe le parti.

I ricavi di Fca dipendono principalmente dalle sue vendite in Nord America. Una fusione con Renault, che genera la maggior parte dei suoi guadagni dal mercato europeo, finirebbe per neutralizzare e completare le rispettive debolezze. L'aggregazione sarebbe inoltre vantaggiosa per entrambe le case automobilistiche in termini di produzione e investimenti in nuove aree, quali intelligenza artificiale e veicoli elettrici. 

L'alleanza «potrebbe generare opportunità se rivolta in modo prioritario allo sviluppo. Ma potrebbe nascondere dei grandi rischi se l'attenzione si concentrasse soprattutto sulla riduzione della capacità installata e quindi dell'occupazione in Europa» avverte Gianluca Ficco, responsabile del settore Auto della Uilm. Il segretario generale di Fim Cisl, Marco Bentivogli, chiede di aprire «al più presto un confronto perché è opportuno chiarire ed escludere eventuali sovrapposizioni con gli stabilimenti e l'occupazione nel nostro Paese».
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