Esselunga, Kahale: nel 2019 ricavi in crescita sopra 7,9 miliardi

Sami Kahale amministratore delegato di Esselunga
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Venerdì 13 Settembre 2019, 15:45 - Ultimo aggiornamento: 18:55
Esselunga continua a crescere. L'unicità del modello del gruppo fondato da Bernardo Caprotti sarà raccontata da una nuova campagna pubblicitaria curata da Armando Testa che partirà domani.
A dare un po' di numeri è stato il direttore generale del gruppo Sami Kahale. «Cresciamo meglio dell'anno scorso e sopra il mercato. Stime sull'anno non ne diamo ma prevediamo di sicuro un anno superiore all'anno scorso» ha spiegato Kahale. Il fatturato del gruppo era aumentato nel primo semestre di quest'anno del 2,9% a poco più di 4 miliardi di euro. Un risultato positivo in un mercato italiano in cui i consumi languono e che era cresciuto solo dell'1,5%. Anche l'e-commerce che nel 2018 era cresciuto del 29-30% continua quest'anno con lo stesso trend.

Per raccontare l'universo Esselunga, il gruppo ha quindi deciso di tornare sugli schermi a 8 anni dal "Mago" del cortometraggio firmato da Giuseppe Tornatore. La campagna mira a mettere in luce che la società non è semplicemente supermercati e grande distribuzione ma «una food company» che produce direttamente nei suoi laboratori ciascuno dei 230 prodotti gastronomici - dal pane al vitello tonnato fino a lasagne e macarones - che vende nelle sue gastronomie. Inevitabile, però, pensare una campagna stampa nazionale che punta su italianità e cibo sia propedeutica a un'estensione della rete commerciale nel Sud Italia o all'estero. Ma su questo Kahale è chiaro. «Abbiamo un modello molto centralizzato su produzione e logistica e abbiamo ancora tanta possibilità di crescere nelle aree in cui già competiamo prima di pensare ad aperture al sud» ha detto, aggiungendo anche che «per l'estero è come per il sud, non è la priorità, ma ovviamente siamo sempre aperti».

Sul fronte societario invece, resta sempre attesa per dicembre la conclusione dell'arbitrato che deve una valutazione della società. La valutazione è necessaria alla vendita del 30% delle quote ancora in mano a Violetta e Giuseppe Caprotti, i figli del primo matrimonio del fondatore, dopo che la vedova Giuliana Albera e la figlia Marina hanno esercitato il diritto di acquisto del 30% di Violetta e Giuseppe per salire al 100% di Supermarkets Italiani, holding che controlla il gruppo. 



 
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