Comunità energetiche al via, risparmio in bolletta del 30% per cittadini, imprese e Pa: come aderire e accedere agli incentivi

Entro luglio il ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin è convinto che arriverà l'ok di Bruxelles sulle comunità energetiche: a quel punto potrà firmare il decreto attuativo che sblocca 2,2 miliardi di fondi del Pnrr

Un impianto con pannelli solari e turbine eoliche
di Giacomo Andreoli
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Domenica 2 Luglio 2023, 15:58

Tutto pronto per l’avvio delle comunità energetiche rinnovabili in Italia, legate al Pnrr. L’ok di Bruxelles arriverà nelle prossime settimane, entro questo mese. Ne è convinto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Poi a settembre verranno messi a terra gli incentivi e partiranno i progetti in tutto il Paese. Imprese, enti pubblici, associazioni e condomini potranno mettersi insieme per autoprodurre e consumare energia elettrica da fonti green (fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biometano o biogas). 

Basterà fare uno statuto collettivo e verificare con il Gestore dei servizi energetici se il progetto è idoneo. Il risparmio in bolletta, secondo le stime di Agici e Accenture, sarà del 25-30%.

Per Confcooperative, cittadini e imprese potranno avere un beneficio economico complessivo che vale fino a 4 miliardi.

Non solo, con l’obiettivo di realizzare 7 gigawatt di potenza energetica installata entro il 2027, si potranno eliminare fino a 1,35 milioni di tonnellate di anidride carbonica, contribuendo per il 10% all’obiettivo di eliminazione della CO2 previsto dall’Agenda 2030 dell’Onu. 

IL DECRETO

Il governo punta a creare entro il 2026 fino a 20mila comunità, coinvolgendo le grandi società dell’energia, che inizieranno nei prossimi mesi a portare a termine le prime decine di nuovi progetti in tutto il Paese. L’ok della Commissione europea arriverà dopo mesi di stallo. Il testo del decreto attuativo del Pnrr era stato inviato dal governo italiano all’esecutivo Ue a marzo, poi è stato fermato dai burocrati di Bruxelles per escludere eventuali aiuti di Stato.

Nei giorni scorsi, però, Pichetto ha telefonato direttamente al commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, a cui ha chiesto di accelerare l’iter. Fonti europee fanno sapere che il commissario ha apprezzato. A questo punto il ministro si prepara a firmare il testo, che fornisce le regole per i nuovi impianti e introduce anche i contributi a fondo perduto. Dalla firma del decreto il Gse avrà 60 giorni di tempo per aprire lo sportello online per la presentazione delle richieste. In campo ci sono innanzitutto 2,2 miliardi del Pnrr, per i finanziamenti alle comunità con una potenza massima per impianto da 1 megawatt, ma solo nei Comuni con meno di 5mila abitanti. Varranno fino al 40% dei costi di realizzazione o potenziamento degli impianti.

Per tutte le comunità, e anche per i progetti già avviati, ci saranno poi tariffe agevolate, cumulabili con i contributi a fondo perduto. Servirà sempre la richiesta al Gse, che farà scattare un prezzo fisso tra i 60 e gli 80 euro al megawattora, più una parte variabile che arriverà al massimo a 130 euro al megawattora. Oggi in tutta Italia sono solo 86 le comunità energetiche. Tra le società dell’energia Enel X è quella che ne ha avviate di più e per svilupparne di nuove ha appena siglato una partnership con Intesa Sanpaolo.

I PROGETTI IN CAMPO

Hera ha pronti diversi progetti pilota, dopo aver firmato un protocollo di intesa con l’Emilia Romagna. Regione che ha già dato il via libera a 124 progetti, mentre il Friuli Venezia Giulia sta facendo un’ apposita mappatura del territorio. Iren, quindi, sta lavorando a una trentina di strutture, in Emilia, in Liguria e in Piemonte. E, sempre al Nord, Snam vuole completare le sue prime cinque comunità. Ma c’è anche spazio per le partnership tra pubblico e privato.

Enea sta creando con Acea e alcune cooperative delle Cer con decine di impianti idroelettrici e centinaia di pannelli solari in Piemonte e in Puglia. La Cei sta definendo progetti in tutto il Paese, mentre Aci e Albatros, entro il 2025, realizzeranno 400 colonnine di ricarica elettrica nelle comunità pubbliche. Infine in 60 comuni terremotati del Centro Italia nasceranno presto 25 Cer.

LA DISEGUAGLIANZA NORD-SUD

Il vicepresidente dell’unità Environment di Snam, Cristian Acquistapace, spiega però a Il Messaggero che ci vuole una «semplificazione normativa, con un iter snello per avviare gli impianti». Tutte le società dell’energia, poi, chiedono contributi a fondo perduto anche nelle grandi città, a partire da Hera, che vuole lanciare a settembre un maxi parco energetico. Anche per questo il ministro Pichetto sta lavorando per semplificare i meccanismi della legislazione ambientale, fermi al 2000. Secondo Agici e Accenture, se non si interviene sui nodi burocratici, c’è il rischio di non raggiungere i target fissati, sfavorendo in particolare il Centro-Sud, dove ci sono meno Comuni piccoli rispetto al Nord.

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