Caro voli, Urso: «Anomalie inaccettabili, giù i prezzi o arriva la Guardia di finanza»

Nel mirino anche i rialzi per i prodotti dell’infanzia nonostante il taglio dell’Iva

Caro voli, Urso: «Anomalie inaccettabili, giù i prezzi o arriva la Guardia di finanza»
di Roberta Amoruso
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Venerdì 7 Luglio 2023, 00:11 - Ultimo aggiornamento: 07:44

Tempo scaduto. Ci sono ancora troppe «anomalie» sui prezzi per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Soprattutto sui biglietti aerei. E così dopo l’ultimo atto estremo di moral suasion del Ministero, toccherà ad Antitrust e Guardia di finanza intervenire, se i prezzi non scenderanno davvero a breve. Tra pasta, ortofrutta, voli, carburante e prodotti per l’infanzia, ci sono almeno due casi considerati inaccettabili dal ministro Adolfo Urso, che ieri ha snocciolato in Consiglio dei ministri tutti i numeri di un’informativa in cinque punti che evidenzia ancora tante criticità, ma anche qualche piccolo risultato dopo il monitoraggio e il pressing passato anche dal ruolo di Mr Prezzi, Benedetto Mineo. 


In prima linea tra gli osservati speciali del monitoraggio anti-speculazione ci sono i voli nazionali cresciuti a maggio del 43,9% rispetto all’anno precedente nonostante il ridimensionamento delle quotazioni del carosene. «L’effetto degli acquisti di cherosene fatti a dicembre e gennaio, quando i prezzi erano elevati, dovrebbe essersi più che esaurito», ha spiegato ieri il ministro, che conta «su un taglio delle tariffe nel giro di qualche settimana».

Ma l’informativa del ministro si è soffermata anche sui prodotti dell’infanzia, che incredibilmente non hanno beneficiato dell’effetto del taglio dell’Iva, dai seggiolini ai pannolini, scesa dal 22% al 5%. Cresce anche l’ortofrutta. Mentre i prezzi della pasta sembrano almeno stabilizzarsi dopo l’ultimatum del Ministero. Non un vero calo ma un segnale si di stop della corsa, rientrata solo in parte. A maggio, dati Istat alla mano, i prezzi della pasta (fresca, secca e preparati di pasta) erano scesi dello 0,3% rispetto al mese precedente. Mentre a giugno dei dati provvisori, è emerso un rincaro in un solo mese dello 0,6%. Poi ci sono i valori dei carburanti, di fatto scesi e stabilizzati. 

Il caro-viaggi

«Se è vero che il cherosene acquistato a un livello superiore ora è stato consumato, mi aspetto a breve la riduzione delle tariffe anche perchè sono aumentate più le tariffe nazionali che internazionali, quindi è più colpito il mercato interno durante la stagione turistica, non va bene», aveva detto ieri Urso intervenendo a “L’aria che tira estate” su La7, prima dell’informativa in Consiglio dei ministri. Il Ministro ha ricordato l’intervento di Mr Prezzi con la convocazione di sei compagnie europee ed ha aggiunto che «con gli uffici in queste ore stiamo analizzando quali siano le soluzioni migliori, non solo in questo settore, compatibili con le regole europee».

Nel frattempo, secondo Urso la trasparenza e la moral suasion possono avere i loro effetti: «Pensiamo a quanto accaduto dopo il decreto trasparenza con i carburanti. Oggi il prezzo dei carburanti alla pompa è tornato a livelli ante guerra. Il che vuol dire che l’azione del governo ha avuto efficacia. Faremo altrettanto in questo caso e ci aspettiamo spiegazioni significative». L’ultima chiamata è fissata per il 20 luglio, data nella quale è stato convocato la Commissione di allerta rapida sul caro-voli degli ultimi mesi. Al centro delle verifiche del MIMIT in particolare l’andamento dei prezzi dei biglietti alcune tratte che collegano le città di Roma e Milano, con Venezia, Palermo, Catania e Cagliari. 

Saranno presenti alla riunione le principali compagnie aeree che già stanno fornendo i loro numeri da incrociare con quelli dell’Istat e con i rilievi del Ministero, da Ita Airways a Ryanair, da Malta Air a Aeroitalia, Easyjet, fino a Neos e Wizz Air. Ma ci saranno anche i sindacati, le sigle di categoria e naturalmente l’Antitrust. 
Già perché, di fatto è l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato a dover intervenire in caso di pratiche commerciali scorrette supportata dalla Guardia di Finanza. E l’operazione trasparenza sui prezzi è il primo passo prima di far scattare la fase due: quella dei “corretti forzati” su modello di quelli attuati per benzina e gasolio grazie al decreto carburanti.

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