Lo spread ha chiuso a quota 142 punti. A livello settoriale, gli acquisti hanno interessato la maggior parte dei comparti, con quello delle utility a fare la parte del Leone in tutto il Vecchio Continente. A Piazza Affari, questo si è tradotto nei progressi di A2A (+3%), Hera, Italgas e Terna. Bene anche Juventus (+2,82%) che recupera dopo i recenti cali alimentati dai conti dell'esercizio 2018-2019 e la notizia di un aumento di capitale da 300 milioni. Trascinata anche la controllante Exor (+1,73%). Bene anche Campari, Enel e Snam. Segno opposto per Nexi (-3,24%), dopo che Société Generale ha avviato la copertura con giudizio «sell» e un prezzo obiettivo di 8,8 euro, sotto gli attuali corsi.
Sul fronte dei cambi, la moneta unica resta sotto la soglia di 1,10 dollari e passa di mano a 1,0934 dollari (1,094 in avvio e alla vigilia), e a 117,711 yen (117,8 in avvio e 118 ieri sera), quando il biglietto verde vale 107,661 yen (107,69 e 107,74). Vendite sul petrolio con il contratto sul Wti consegna Novembre in calo dell'1,4% a 55,68 dollari al barile e il Brent del Mare del Nord di pari scadenza in flessione dello 0,9% a 61,81 dollari al barile
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