Bonus benzina da 150 euro: l'ipotesi del governo Meloni contro il caro-carburante. Chi potrebbe riceverlo

L'idea è quella di un assegno per combattere gli aumenti dei costi al distributore. Sarebbe però un intervento mirato e non un taglio delle accise orizzontale. Il ministro Lollobrigida: «Suggerirei, come platea, una particolare attenzione a studenti e pendolari»

Social card per il carburante: l'ipotesi del governo Meloni contro il caro-benzina
di Riccardo Palmi
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Venerdì 1 Settembre 2023, 13:07 - Ultimo aggiornamento: 22:18

«La carta potrà essere utilizzata anche per il bonus carburante a cui sta pensando il ministro Adolfo Urso, e qui suggerirei, come platea, una particolare attenzione a studenti e pendolari». Così il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida al Sole 24 Ore rilancia l'idea del ministro delle Imprese Adolfo Urso di una social card contro il caro-carburante.

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In cosa consiste

La misura consisterebbe di fatto in un bonus del valore di 150 euro. Secondo quanto filtrato, sarebbe rilasciata senza bisogno di una richiesta dei beneficiari. Il governo Meloni è infatti intenzionato a trovare una misura di sostegno alle famiglie più bisognose per consentire di affrontare il caro-benzina, pur nella consapevolezza che un taglio delle accise «oggi non si può fare» perché «costerebbe 13 miliardi di euro l’anno e quei soldi servono per il cuneo fiscale, con l’intento di renderlo strutturale» (così lo stesso Urso). Ben più agevole puntare invece sul modello della social card "Dedicata a te" lanciata dal governo circa 40 giorni fa.

Essa prevede un assegno di 382,50 euro spendibile per l'acquisto di beni e alimenti per famiglie di almeno tre componenti con un Isee massimo di 15mila euro. La card per la benzina sarebbe invece rivolta alle persone con redditi inferiori ai 25mila euro.

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La prossima legge di bilancio

L'idea del governo dunque è quella di intervenire già nelle strettoie della prossima legge di Bilancio: se un intervento strutturale appare impensabile alla luce dei pochi margini di manovra, la soluzione è quindi un aiuto mirate alle famiglie più bisognose. In questo modo, il costo potrebbe essere "limitato" a 2 miliardi di euro, cifra che potrebbe essere recuperata attingendo all’extragettito dell’Iva. Un modo anche per “restituire” queste somme agli automobilisti. Avrebbe invece un costo eccessivo il taglio delle accise "orizzontale" lanciato dall'esecutivo Draghi: uno sconto di 25 centesimi al distributore rivolto a tutti, senza distinzioni di reddito. Allora, c'è da dire, la misura andava inquadrata anche in relazione all'aumento del costo di tutta l'energia dovuto allo scoppio della guerra in Ucraina. Lo stesso taglio delle accise fu parte di una più complessa manovra al centro della scorsa finanziaria (impostata in gran parte del premier uscente) che di fatto fu rivolta per due terzi a combattere questo problema. Questa volta invece (anche alla luce del riequilibrio intervenuto nel frattempo dei costi eneregetici) il mantra da vari esponenti dell'esecutivo - come la ministra del Lavoro Marina Calderone - è diverso: «Le risorse vanno destinate a chi ha realmente bisogno». 

 

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