Bio-On nel mirino del fondo americano Quintessential, nuovo crollo in Borsa: -70%

Bio On nel mirino del fondo americano Quintessential, nuovo crollo in Borsa: -75%
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Giovedì 25 Luglio 2019, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 12:05
Giornata drammatica in Borsa per Bio-On, società italiana di biotecnologie fondat nel 2007 che concede in licenza e produce bioplastiche innovative guidata dal presidente Marco Astorri. Dopo la scivolata ieri oggi il titolo è stato nuovamente sospeso per troppo ribasso e ha chiuso a 15,2 euro con crollo del 69,3%. Alla chiusura di martedì le azioni valevano 55,3 euro con una capitalizzazione di 1,041 miliardi. L'azienda ha quindi bruciato nel giro di due sedute 760 milioni e la capitalizzazione è sprofondata a 282 milioni.

La picchiata è iniziata mercoledì dopo le affermazioni fatte da un fondo Usa che aveva paragonato la situazione della società a quella della Parmalat al tempo del crac. Né è bastato che Borsa Italiana abbia inibito le proposte di negoziazione senza limite di prezzo. Il titolo è di nuovo colato a picco per il secondo giorno consecutivo.

Secondo il fondo americano speculativo Quintessential il management della società si arricchisce «alle spalle degli azionisti» e l'azienda si regge su «un castello di carte», oltre ad avere una «situazione finanziaria precaria» e una contabilità che «presenta serie irregolarità». Il gruppo replica con forza, smentisce e si dice pronto ad azioni legali per tutelarsi da potenziali manipolazioni. 

Oltre al bilancio, sotto la lente di Quintessential che a Bio-On dedica un report dal titolo «Una Parmalat a Bologna»,
finiscono sia la tecnologia adottata, sia le attività dell'unica fabbrica esistente realizzata, secondo l'accusa, «a prezzi
esorbitanti e sembrerebbe non ancora completata o in produzione». L'impianto di Castel San Pietro Terme, civino a Bologna, «è operativo e in produzione», la replica di Bio On che sottolinea come sia «centrale per il business» nel mercato dei bio-polimeri.

Non è dello stesso avviso il fondo guidato dall'italiano Gabriel Grego. Secondo la consulenza scientifica citata dal fondo la tecnologia della società è basata su un «concetto che è datato». Peraltro «i processi di produzione» nel mercato di Bio-om «sono altamente complessi e il prodotto finito incerto» perché «le variabili nella chimica dei polimeri sono numerosissime e il controllo delle stesse diviene aleatorio».

Sempre secondo gli espperti citati dal fono è difficile che Bio on abbia risorse tali da poter gestire una operazione simile. A tal proposito nell'indagine si fa notare come sulla produzione dei polimeri in cui è attiva BIo-on su scala industriale ci siano stati numerosi fallimenti da parte di società come Zeneca, Monsanto e Metabolix che potevano contare su «risorse finanziarie, tecnologiche e scientifiche ben superiori» rispetto a un'azienda che «non ha talento scientifico».

Tornando alla contabilità e ai bilanci, Quintessential evidenzia anche che il gruppo bolognese «ha un fatturato ingannevole», costituito «da una serie di scatole vuote che non sembrano avere alcuna operatività, alle quali vende la propria tecnologia sotto forma di licenze».

Bio On risponde che l'ultimo bilancio, approvato il 30 aprile scorso, contiene «dati e informazioni sulle joint venture costituite» nel corso dello scorso anno «con partner di primario standing internazionale». Bilancio, aggiunge, che è certificato da E&Y che ha emesso relazione senza rilievi. Sotto l'esame di Quintessenzial anche i rapporti con Finnat, l'unica banca che fornisce analisi sul titolo e che risulta essere in due joint venture. Partecipazioni, replicano fonti vicine all'istituto bancario, di importo irrilevante. Mentre per quanto riguarda le ricerche prodotte sul titolo si fa notare che sono sempre state realizzate con obiettività e individuando target price che, alla luce degli andamenti borsistici, si sono frequentemente rivelati tutt'altro che aggressivi.

Quintessential ha replicato nuovamente a quanto dichiarato ieri da Bio-On, ribadendo che la società non ha fugato il dubbio che si tratti di un sistema di scatole vuote e che la produzione sia stata sinora praticamente inesistente. Bio-On, dal canto suo, ha risposto con una nota stampa, in cui parla di «informazioni non veritiere» e «conflitti di interesse» di chi ha fornito le informazioni al fondo Usa, e annuncia l'avvio di «opportune tutele in ogni sede».


 
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