PagoPA ancora più vicina a cittadini e imprese: le notifiche ora arrivano sullo smartphone

Maurizio Fatarella, dg della tech company pubblica: «Per facilitare le comunicazioni a valore legale abbiamo lanciato il sistema SEND»

PagoPA ancora più vicina a cittadini e imprese: le notifiche ora arrivano sullo smartphone
di Francesco Bisozzi
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Mercoledì 1 Novembre 2023, 15:42 - Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 08:12

Pagamenti digitali e notifiche via app.

La Pa e i cittadini ormai si “parlano” via smartphone. «Nel 2022 la piattaforma pagoPA ha gestito oltre 330 milioni di transazioni per 61 miliardi di controvalore economico. Il nostro obiettivo è di arrivare a circa 600 milioni di pagamenti digitali l’anno nel 2026». A snocciolare i numeri (da record) della tech company pubblica PagoPA, nata nel 2019 per accelerare la digitalizzazione della Pubblica amministrazione e ottimizzare la relazione tra Stato, cittadini e imprese, è il direttore generale Maurizio Fatarella. «Siamo partiti dalla digitalizzazione del sistema dei pagamenti – racconta il manager pubblico – poi nel 2020 è entrata in funzione anche l’app IO, che oggi conta in media 4 milioni di utenti attivi al mese e integra oltre 272 mila servizi resi disponibili da più di 15.600 enti». Con l’app IO non si paga e basta: si ricevono anche comunicazioni importanti su servizi scolastici, anagrafici, edilizi e iniziative nazionali che danno accesso ad agevolazioni come la Carta Giovani. Risultato? L’app Io è stata definita dalla Banca Mondiale un esempio virtuoso nel report “Mobile government how-to note”, dedicato alla digitalizzazione dei servizi pubblici. «Per semplificare la gestione delle comunicazioni a valore legale della Pa verso imprese e cittadini, quest’anno abbiamo anche lanciato SEND, la piattaforma delle notifiche digitali», prosegue Fatarella. Si tratta di un sistema standard per migliorare il processo di invio e ricezione delle notifiche che affianca al tradizionale recapito cartaceo un canale online per consentire al cittadino di consultare gli atti notificati interamente in digitale, sul sito di SEND oppure tramite l’app IO. I risultati ottenuti fin qui sono più che incoraggianti. «Oltre 930 enti hanno già aderito al servizio, attraverso il quale sono state inviate fin qui circa 750 mila notifiche. Prevediamo che entro la fine dell’anno più di 1000 amministrazioni saranno salite a bordo della piattaforma, un numero al di sopra del target fissato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per il 2023», sottolinea il direttore generale.

Che aggiunge: «In linea con la nostra mission, non ci limitiamo a fornire l’infrastruttura tecnologica agli enti, ma li affianchiamo e li supportiamo nel trasferire anche ai loro utenti tutte le informazioni necessarie per scegliere liberamente come ricevere le comunicazioni a valore legale secondo le proprie preferenze».

Da ottobre 2022 è operativa inoltre la piattaforma per l’interoperabilità che permette alle amministrazioni di scambiare dati in sicurezza senza dover più chiedere ai cittadini informazioni già in possesso di altri enti. Le pa che aderiscono alla piattaforma sono più di 3 mila e ammontano a più di 20 milioni gli “scambi” già realizzati. Spiega sempre Fatarella: «Ogni scambio dati tra gli enti pubblici è concettualmente una richiesta in meno che si fa a un cittadino».

PORTAFOGLIO

La prossima sfida che attende la società partecipata dal Mef è invece il digital wallet. «Un portafoglio immateriale – chiarisce il direttore generale – che evolve il concetto di identità digitale e conterrà i nostri attributi identificativi per accedere in modo completamente nuovo ai servizi, pubblici e privati, in Italia e in tutta Europa». Dal 2022 la tech company è impegnata nei consorzi sovranazionali che si stanno occupando dei casi d’uso in vista dell’avvio concreto del progetto previsto nel 2026. «In Italia però l’IT Wallet partirà con largo anticipo, entro la metà del prossimo anno. Sotto la regia del dipartimento per la Trasformazione digitale, stiamo lavorando insieme al Poligrafico, che sviluppa la Cie, per realizzare il wallet pubblico italiano all’interno dell’App IO», annuncia Fatarella. I primi casi d’uso riguarderanno la patente di guida, la tessera sanitaria e la disability card. Il framework europeo attualmente al vaglio prevede poi che, insieme a un wallet pubblico, convivano anche “portafogli” messi a disposizione da operatori di mercato. «Questo – conclude il dg - aprirà opportunità importanti per molti settori privati, basti pensare ai servizi bancari, assicurativi, ai servizi di pagamento ma anche a quelli della mobilità. Le applicazioni sono potenzialmente infinite».

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