Poche ore e il video postato su Instagram ha totalizzato oltre un milione di visualizzazioni.
E nello schermo non c’era il duo Ferragni-Fedez o un balletto diventato virale. Si parlava del bando di un concorso pubblico: funzionari alla Camera dei deputati. A postarlo è stato il gruppo napoletano Simone, società quotata sul listino Euronext Growth di Milano, un editore che ha tra le sue linee principali di business la pubblicazione di manuali di preparazione ai concorsi pubblici. Un business che sta rifiorendo grazie al ritorno delle assunzioni pubbliche dopo oltre un decennio di blocco del turn over. E che sta impattando positivamente sui conti delle edizioni Simone. «Per il 2023», spiega a MoltoEconomia Luca Misso, amministratore delegato della società, prevediamo un Ebitda di circa 3 milioni di euro, in crescita del 70 per cento rispetto al bilancio precedente». Del resto il “bacino” dei concorsisti, sembra che si stia allargando.
LE OPPORTUNITÀ
«Quando c’è stato il maxi-bando dell’Agenzia delle Entrate», spiega ancora Misso, «stimavamo che sarebbero arrivate 80-90 mila domande.
LA STORIA
L’azionista di maggioranza delle edizioni Simone è la famiglia Del Giudice (il flottante è al 26 per cento). Federico Del Giudice fondò la società editrice nel 1968, quando era uno studente universitario e iniziò a predisporre delle dispense che potessero aiutare gli studenti a superare gli esami universitari. Non dei semplici riassunti dei libri, ma dei compendi che sintetizzavano i concetti di diversi manuali in modo semplice e schematico. Curiosa anche la genesi del nome «Simone» dato alla società. Lo si deve a un famoso detto napoletano: «Don Simone che stampa e compone». Così nella città partenopea sono apostrofati coloro che vogliono fare tutto da sé. Appunto come le dispense per superare gli esami universitari che sono alla base della nascita della società.