Come nasce il Club di Roma, l'organizzazione che ha realizzato il primo report per uno sviluppo sostenibile

Come nasce il Club di Roma, l'organizzazione che ha realizzato il primo report per uno sviluppo sostenibile
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Domenica 5 Giugno 2022, 07:02 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 09:06

Porta il nome della Capitale l'organizzazione che ha realizzato il primo report per uno sviluppo sostenibile. È il Club di Roma, fondato nell'aprile del 1968 dall'imprenditore italiano Aurelio Peccei e dallo scienziato scozzese Alexander King, insieme a premi Nobel e leader politici e intellettuali fra cui Elisabeth Mann Borgese. Il nome del gruppo nasce dal fatto che la prima riunione si svolse presso la sede dell'Accademia dei Lincei alla Villa Farnesina. Oggi, per la giornata mondiale dell'ambiente, si torna a parlare del club.

Il primo rapporto sui limiti dello sviluppo 

Il Rapporto sui limiti dello sviluppo (dal libro The Limits to Growth limiti dello sviluppo), commissionato al MIT dal Club di Roma, fu pubblicato nel 1972 da Donella Meadows, Dennis Meadows, Jørgen Randers e William W. Behrens III. Il rapporto, basato sulla simulazione al computer World3, predice le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana. Un team internazionale di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology ha avviato uno studio sulle implicazioni di una crescita esponenziale sfrenata. Hanno esaminato i cinque fattori di base che determinano e, nelle loro interazioni, alla fine limitano la crescita su questo pianeta: popolazione, produzione agricola, esaurimento delle risorse non rinnovabili, produzione industriale e inquinamento.

Il messaggio chiave

Sebbene Limits avesse molti messaggi, fondamentalmente si confrontava con il paradigma incontrastato della continua crescita materiale e del perseguimento di un'espansione economica senza fine. Cinquant'anni dopo, non c'è dubbio che l'impronta ecologica dell'umanità supera sostanzialmente ogni anno i suoi limiti naturali. Le preoccupazioni del Club di Roma non hanno perso di attualità. Oggi, il Club continua a essere in prima linea su questioni globali sfidanti e controverse. Spinto da una nuova missione e struttura organizzativa, che comprende oggi 35 Associazioni Nazionali, il Club di Roma ha oggi pubblicato oltre 45 Rapporti. L'organizzazione comprende circa 100 membri a pieno titolo attivi con un segretariato a tempo pieno a Winterthur, in Svizzera, con un ufficio satellite a Bruxelles, in Belgio.

I membri italiani

Tra i membri del Club di Roma italiani c'è la Prof.ssa Eleonora Barbieri Masini, che insegna Studi sul Futuro Sociale all'Università Gregoriana di Roma. Il Prof. Ugo Bardi, Professore Ordinario di Chimica Fisica presso l'Università degli Studi di Firenze (IT).

Autore di numerosi libri e articoli sul tema delle risorse minerarie e del loro esaurimento, tra cui la 33a relazione al Club di Roma dal titolo “ Extracted ” (2014) e “ The Limits to Growth Revisited ” (2011). Ha inoltre un blog “Cassandra's Legacy”, in cui esamina tra l'altro l'“Effetto Seneca”, un'interpretazione biofisica del collasso di sistemi complessi. Altro membro è Catia Bastioli, chimica, ricercatrice e imprenditrice. È Amministratore Delegato di Novamont e Matrìca, Presidente di Terna Spa dell'Associazione Kyoto Club e del Cluster Tecnologico Italiano della Chimica Verde SPRING, e membro del Consiglio di Amministrazione di Fondazione Cariplo. Nel Club di Roma c'è anche Gianfranco Bologna, Direttore Scientifico e Coordinatore Area Sostenibilità & Educazione del WWF Italia. E il Prof. Alberto Gasparini, professore ordinario di sociologia all'Università di Trieste e presidente e fondatore dell'Istituto Universitario Internazionale di Studi Europei, e direttore della rivista italiana di studi futuri “Futuribili”. C'è infine Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel SpA da maggio 2014. È entrato a far parte del Gruppo Enel nel 2000, ricoprendo diversi incarichi apicali. Ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel Green Power, la controllata del Gruppo per la produzione di energia rinnovabile e uno dei principali attori nel settore mondiale delle rinnovabili.

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