Secondo il rapporto, il Comitato interministeriale sulla politica spaziale potrebbe essere il primo passo per una Cabina di regia sulle tecnologie duali, che favorisca l'incontro tra domanda pubblica e offerta, con compiti di indirizzo e in grado di generare circoli virtuosi in materia di ricerca e sviluppo. Internet, Gps, telefonini e alcune tecnologie alla base dei satelliti per l'osservazione della Terra sono esempi di tecnologie duali che negli ultimi decenni hanno avuto un grande impatto nella società. Tra i settori emergenti, i più ricchi di promesse sono le nanotecnologie, i nuovi materiali e le fonti energetiche.
L'aerospazio, si legge nel rapporto, è in Italia il settore dell'industria più impegnato nelle tecnologie duali, con una
filiera che attraversa l'intero Paese e nella quale circa l'80% dei ricavi è concentrato in 10 grandi imprese; tra queste le protagoniste sono aziende a partecipazione statale, come Leonardo e Fincantieri. Complessivamente sono oltre 100 imprese italiane impegnate nel settore aerospaziale civile e militare, navale e terrestre militare, sicurezza e sistemi elettronici, riunite nella federazione Aiad. Secondo i più recenti dati disponibili, del 2015, hanno consolidato ricavi per 220 miliardi di euro (11% in più rispetto al 2014), con circa 45.000 occupati e una produzione del valore di 14 miliardi. In media i brevetti registrati da queste aziende sono stati 8,5 per ciascuna negli ultimi 10 anni, contro una media nazionale di 1,5.
© RIPRODUZIONE RISERVATA