Facebook introdurrà le news a pagamento entro il 2017: «Tutti i ricavi agli editori»

Zuckerberg
di Andrea Andrei
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Mercoledì 27 Settembre 2017, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 00:34
Facebook introdurrà un sistema di news a pagamento entro il 2017. Lo ha annunciato oggi la compagnia californiana in un incontro nella sede di Milano. I test su formule e modalità di abbonamenti alle notizie partiranno «a breve», sicuramente entro quest'anno, dicono dalla società di Palo Alto.

Il sistema sarà testato da Facebook d'intesa con gli editori: sono già stati trovati 10 partner editoriali negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei, tra cui anche l'Italia. La società fondata da Mark Zuckerberg proporrà due modelli: il primo è una sorta di paywall, che permetterà di leggere gratis un certo numero di articoli al mese. Il secondo invece è quello «freemium», dove saranno gli editori a decidere quali contenuti offrire gratis e quali invece a pagamento, che comunque non avverrà all'interno del social network, anche perché il 100% dei ricavi andrà agli editori.

Da "Instant Articles" infatti (il sistema di visualizzazione delle news sul social network di Zuckerberg che permette di leggere le notizie molto rapidamente senza uscire dalla piattaforma) si verrà reindirizzati sulla pagina della testata con la possibilità di sottoscrivere un abbonamento digitale, di cui prezzo e formula varierà a seconda dell'offerta dei singoli editori.

Dopo anni di tensioni e accuse reciproche, la mossa di Facebook rappresenta una mano tesa al mondo dell'editoria, a cui fa gola il pubblico potenziale di due miliardi di lettori attivi sul social. La svolta potrebbe essere significativa anche sul versante delle fake news, a cui già Zuckerberg ha lanciato guerra aperta tramite la segnalazione delle bufale. Una possibilità che, assicura la piattaforma, sarà resa più facile e immediata, anche in Italia.

Quello del dilagare delle false notizie è infatti un problema per il social network, che vorrebbe invece sempre di più rappresentare un aggregatore di contenuti di qualità.
Per questo a un algoritmo che in base alle segnalazioni degli utenti escluderà i siti più "trash", sarà affiancata la valutazione di un team di "fact-checkers", cioè delle persone il cui compito sarà quello ad esempio di discernere i siti-bufala da quelli satirici.
«L'algoritmo è un modo per eliminare il peggio del peggio dalle nostre bacheche - spiega Tessa Lyons-Laing, Product Manager per il News Feed (il rullo delle notizie che compaiono in bacheca a ogni utente) - dopodiché la componente umana è fondamentale per fare delle valutazioni più precise».

Certo, il fenomeno delle fake news è estremamente complesso, soprattutto perché la concezione di "notizia falsa" spesso varia in base alle persone e alle ideologie (basti guardare l'esempio del presidente Usa Donald Trump, che quasi quotidianamente accusa prestigiose testate di diffondere fake news). «Sappiamo che fare chiarezza in questo mondo è una sfida molto difficile - ammette Alex Hardiman, News Products Lead di Facebook, che dopo aver lavorato per una decina d'anni al New York Times come direttore del prodotto è approdata al social network - ma vogliamo andare per gradi, e man mano correggere gli errori che sicuramente faremo. Noi consideriamo tutto in evoluzione, e solo con l'aiuto degli utenti e del mondo dell'informazione potremo man mano trovare una soluzione».
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