Le Poste sono pronte a dare la benedizione alle nozze Alitalia-Etihad. La decisione, dopo i tentennamenti dovuti al cambio della guardia ai vertici, è stata presa al termine di un vertice informale tra il ceo di Etihad, James Hogan, e Francesco Caio, il manager che ha sostituito Massimo Sarmi sul punte di comando del colosso postale. Di ufficiale ancora non c’è nulla, ma l’incontro tra i due top manager, proprio in occasione della presentazione del volo Roma-Abu Dhabi, ha sciolto i nodi sulla partecipazione alla nuova iniezione finanziaria da 200 milioni necessaria a far decollare davvero l’alleanza.
LUNGA MARCIA
L’intesa raggiunta si concretizzerà in un investimento di 40 milioni, visto che le Poste sono azioniste con il 19,48% di Alitalia.
NESSUN AIUTO DI STATO
La prova che l’ingresso di Poste non è un aiuto di Stato sta proprio nei 10 contratti di cooperazione già firmati che aumentano efficienza e redditività dei due gruppi. Dal piano elaborato da Sarmi - e che Caio svilupperà - emergevano infatti sinergie per circa 11 milioni di euro nel 2014, che sarebbero poi salite a quota 32 nel 2015 per arrivare a 45 l’anno successivo. Sinergie, ad esempio, nella rete commerciale con la possibilità di vendere biglietti Alitalia al mercato consumer e carnet alle piccole e medie imprese attraverso i canali distributivi di Poste, sia web che rete sportelli.
In questo campo, secondo le prime stime, Poste potrebbe ottenere un beneficio di 3,6 milioni nel 2016, mentre Alitalia un ritorno di quasi 13 milioni. Ma nelle stesso ambito ci sono le iniziative legate all’utilizzo di Poste per l’attività di direct marketing, quelle per la vendita «on board» del catalogo dei prodotti postali, la gestione di web e app Alitalia, le collaborazioni per carte e sistemi di pagamenti. Senza contare che sul fronte industriale, Mistral Air darà il suo contributo per voli di linea e charter attraverso contratti di leasing; mentre Alitalia-Etihad aumenterà i voli postali nel mondo.
La frontiera da valorizzare - sulla quale Caio punta parecchio - è quella della logistica, dando maggiore competitività al settore pacchi e facendo dell’Italia un vero hub per le merci con le nuove rotte a lungo raggio. Infine, le Poste tengono molto alla manutenzione della piattaforma tecnologica del vettore aereo, mentre si potranno mettere a fattor comune, tra gli altri, il servizio di riconsegna a casa dei bagagli. Insomma, una collaborazione a vasto raggio di cui a Bruxelles non potranno non tener conto.