Rosa Oliva e le prime donne di ieri e di oggi: «Il nostro coraggio ispiri le più giovani»

Rosa Oliva e le prime donne di ieri e di oggi: «Il nostro coraggio ispiri le più giovani»
di Maria Lombardi
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Sabato 6 Maggio 2023, 15:40 - Ultimo aggiornamento: 16:43

Laura Bassi, fisica, la prima donna al mondo ad ottenere una cattedra universitaria: Bologna, 1732. Eva Mameli Calvino, la prima italiana docente di Botanica: Pavia, 1915. Anna Maria Guidi, la prima ad avere un incarico di governo: Roma, 1951. Rosa Oliva, la prima a vincere la battaglia contro i concorsi pubblici riservati agli uomini: Roma, 1960. Nives Meroi, la prima italiana in vetta agli 8mila metri: Nanga Parbat, 1988. E tante altre pioniere, da Maria Montessori a Raffaella Carrà, da Lea Pericoli ad Oriana Fallaci. A dar loro voce, sulle immagine degli archivi Rai, giovani testimonial alle prese con nuove sfide. Ragazzi e ragazze che raccontano la vita di chi ha spianato strade e sconfitto tabù, e che incontrano le prime donne di oggi, ceo, manager e professioniste che i traguardi li hanno spostati un poco più avanti. «Una staffetta generazionale», spiega Alessandra di Michele Bragadin, l'ideatrice del programma Rai "La Prima donna che", giunto alla seconda edizione (ogni giorno dal lunedì al venerdì su Rai3, Rai1 e RaiPlay). Alcune pillole delle storie di queste grandi protagoniste, «una cura omeopatica contro gli stereotipi di genere», sono state presentate giovedì in occasione del Festival internazionale della cinematografia sociale "Tulipani di Seta Nera", al The Space Cinema Moderno di Roma.
I DIBATTITI
«Ancora oggi ho difficoltà a farmi chiamare direttrice, mi chiamano tutti direttore», racconta Simona Sala, direttrice intrattenimento Day time Rai, tra le promotrici della campagna "No Women No Panel-Senza donne non se ne parla", per promuovere la parità nei dibattiti tv e negli eventi, e una delle protagoniste dell'evento. «Abbiamo voluto questa iniziativa perché un giorno non sia più necessario ribadire "no women-no panel"», replica la direttrice a una giovane testimonial che contesta le quote rosa («le donne meritano di ricoprire posizioni prestigiose perché se lo meritano - sostiene la studentessa - e non perché sono donne»).
Rosa Oliva, 88 anni, ricorda sul palco la sua battaglia. «Non volevo diventare prefetto, ma ho presentato ricorso alla Corte Costituzionale quando ho visto che non avevo i requisiti per il concorso: non ero di sesso maschile. Così mi sono rivolta al professor Costantino Mortati, costituzionalista. Questo è un caso in cui le donne fanno battaglie vincenti grazie a uomini illuminati. Quando è arrivata la sentenza, avevo già vinto un altro concorso e non volevo danneggiare i vincitori facendo annullare la selezione per le prefetture. Adesso mi batto perché siano cambiati per legge i titoli onorifici, sono tutti al maschile. Le donne sono invisibile se si mascherano da uomo».
E nessuna cerca scorciatoie, ribadisce Fulvia Astolfi, presidente European Women's Management Development Network Roma e co-founder Obiettivo 5, «è una storia mascherata la narrazione secondo cui le donne stanno cercando di arrivare a posizioni di rilievo attraverso le quote rosa e senza competenze. A parità di competenza vogliamo il nostro posto essendo la maggioranza della popolazione».


LE CEO
Tra le prime donne di oggi, protagoniste dell'evento, Monica Biccari, former cfo Poste Vita, Francesca Isgrò, presidente Ews, già presidente Enav, Stefania Pompili, ceo di Sopra Steria, Francesca Reich, ceo e direttrice generale Poligrafico e Zecca dello Stato, Emanuela Trentin, ceo di Siriam Veolia e altre ancora. «Questo evento non vuole essere solo un passaggio di testimone tra generazioni - aggiunge Alessandra di Michele Bragadin - ma anche un invito a tutti i giovani a credere nei propri talenti e a realizzare i sogni con grinta, coraggio e determinazione, così come ci mostrano le pioniere che hanno aperto nuove strade».
 

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