Un baule restituisce i segreti della prima donna spia britannica, l'irresistibile contessa Skarbek

Un baule restituisce i segreti della prima donna spia britannica, l'irresistibile contessa Skarbek
di Valentina Venturi
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Domenica 16 Agosto 2020, 11:34 - Ultimo aggiornamento: 17 Agosto, 10:12
DAll'anonimato più assoluto, a un busto in bronzo realizzato dallo scultore Ian Wolter. Il degno riconoscimento è stato dato alla contessa polacca Krystyna Skarbek, che da nobil donna annoiata dalla mondanità si è trasformata nella prima spia donna britannica della Seconda guerra mondiale. Una storia non solo vera, ma ispiratrice per Ian Fleming, il padre di James Bond, che ne rimase così affascinato da disegnare Vesper Lynd, la prima delle Bond Girls nel romanzo Casino Royale su Krystina. Anzi su Christine Granville, nome in codice che si scelse la contessa, prima di entrare nel mondo dello spionaggio: è stata lei a contribuire a far arrivare a Winston Churchill le prime prove cinematografiche dei preparativi nazisti per l'invasione dell'Unione Sovietica. Si racconta che fosse così irresistibile da saper ammansire persino i cani della Gestapo; era bella e sensuale, tanto da venir soprannominata Willing per la ricerca di «amanti più affascinanti e delle missioni più pericolose». Finalmente la sua storia viene raccontata grazie a Clare Mulley, scrittrice e biografa inglese nonché opinionista della BBC, del Guardian e del Telegraph, che dopo il fortuito ritrovamento di un baule appartenuto alla donna, ha scritto La Spia che Amava edizioni 21lettere, libro entrato nell'Editors' Choice del New York Times. «Christine - spiega Mulley - aveva un biglietto aereo in tasca e aveva appena messo la maggior parte delle sue cose in un vecchio baule, quando inconsapevolmente è scesa per l'ultima volta dalle scale dell'albergo. Dopo la sua tragica morte (avvenuta per mano di un amante rifiutato, ndr), questo baule è stato infilato in un magazzino e dimenticato. Sono riuscita a rintracciare il direttore dell'albergo che aveva trovato il baule durante uno sgombero alcuni decenni dopo. Cosa c'era dentro? gli chiesi con trepidazione. Oh, solo dei vecchi documenti e dei vestiti, niente di che, mi disse. Ho buttato via tutto. Ma dopo una pausa di riflessione sembrava ricordare qualcos'altro... Oh, c'era il suo coltello del plotone, aggiunse».





OMICIDIO SILENZIOSO
«Durante il suo addestramento - prosegue l'autrice - Christine si era distinta nel corso di omicidio silenzioso: abilità di uccidere con una corda, un coltello o a mani nude. Questo coltello era la sua arma preferita e dopo la guerra le piaceva tenerlo sul caminetto, per prenderlo e giocherellarci se gli ospiti si trattenevano più del dovuto! Il direttore dell'hotel lo aveva donato al Polish Institute and Sikorksi Museum di Londra, insieme al suo ricetrasmettitore wireless usato in guerra per inviare messaggi radio in codice Morse a Londra dall'Europa occupata, al dipinto ad olio di Christine che era stato lasciato accanto al baule, a una serie di documenti tra cui uno dei diari di Christine e un quaderno con un messaggio d'amore segreto. Tenendo il coltello in mano e sfogliando il diario, sapevo che c'era una storia straordinaria che aspettava di essere raccontata». Il libro potrebbe diventare un film: la storia è stata opzionata dagli Universal Studios e la protagonista potrebbe essere Angelina Jolie. «Christine amava l'azione - conclude Clare Mulley - l'avventura e l'adrenalina. E amava gli uomini; aveva due mariti e molti amanti. Ma soprattutto amava la libertà e l'indipendenza, e con questo intendo sia la libertà per la Polonia, sia quella per tutti gli alleati, ma anche la libertà per se stessa».
 
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