Morta Leila Mustafa, la sindaca di Raqqa che aveva sconfitto l'Isis e vinto il premio «Miglior Sindaco del Mondo»

Morta Leila Mustafa, la sindaca di Raqqa che aveva sconfitto l'Isis e vinto il premio «Miglior Sindaco del Mondo»
di Simona Verrazzo
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Giovedì 30 Novembre 2023, 10:08

Il mondo piange Leila Mustafa: la sindaca di Raqqa, ex ‘capitale’ dello Stato islamico in Siria, è morta a Damasco per le complicanze di un intervento chirurgico. La donna, 35 anni, era diventata famosa per l’assegnazione, nel 2021, del premio speciale della giuria Miglior Sindaco del Mondo della City Mayors Foundation. Dal 2004 il think tank, con sede a Londra, conferisce il prestigioso riconoscimento per l’operato dei primi cittadini, dalle metropoli ai piccoli villaggi, e il loro impegno a stretto contatto con le comunità locali.

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Ingegnere civile, fiera di non portare il velo, appartenente alla minoranza curda, Leila Mustafa ha guidato Raqqa dal 2017, dopo la caduta dell’Isis, facendo rinascere una città annientata dalla furia degli islamisti e diventando il simbolo della convivenza pacifica tra etnie e religioni.

Un esempio per bambine, ragazze e donne che con lo Stato islamico erano costrette a vivere sotto il niqab, il velo integrale che lascia scoperti soltanto gli occhi. La priorità del suo mandato è stata la ricostruzione sia di edifici e infrastrutture sia del tessuto sociale e culturale, sfida forse ben più difficile ma che è riuscita a portare avanti, sostenendo la riapertura di luoghi d’incontro come biblioteche e teatri. Sua la decisione di creare centri di ascolto per famiglie bisognose e un’accademia per la diffusione e la conservazione della musica e della danza tradizionali, bandite sotto l’Isis. Ma la scelta di premiarla è arrivata anche per come, nonostante il contesto fosse tutt’altro che semplice, aveva saputo gestire la città durante la pandemia da Covid-19, cercando di coniugare isolamento con vicinanza delle istituzioni.

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Sono passati pochi anni eppure sembra una vita fa, ma Leila Mustafa, nonostante la popolarità arrivata con il premio, ha sempre mantenuto un basso profilo, pragmatico, impegnata sul territorio. Fino alla notizia della sua morte arrivata dai media curdi. E colpiscono i messaggi di cordoglio di tanti uomini, con cui lei aveva combatto fianco a fianco per liberare Raqqa dall’Isis. Tra le parole usate per ricordarla quelle che spiccano di più sono “donna libera”, la sua vera forza grazie alla quale è riuscita a dare speranza alla sua città.

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