Bilancio di genere e certificazione di parità, «una spinta per una società inclusiva e sostenibile»

Bilancio di genere e certificazione di parità, «una spinta per una società inclusiva e sostenibile»
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Martedì 18 Ottobre 2022, 15:40 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 18:47

Secondo la EIGE, European Institute for Gender Equality, l’Italia si colloca al 14° posto tra i 27 paesi dell’Unione Europea in tema di parità di genere con un punteggio pari a 63,8 su 100 dell'indice sull’uguaglianza di genere. Nonostante un lieve miglioramento, il Belpaese resta ancora nelle retrovie tra le principali economie europee. Per accelerare questo processo è necessario misurare l’impatto delle aziende sui criteri ESG (environmental, social and governance) e adottare modelli virtuosi in grado di abbattere gli stereotipi di genere e eliminare il gender gap. È quanto emerge da “Sulla strada della certificazione di genere. Piano strategico e bilancio di genere", la tavola rotonda organizzata da Comin & Partners e Obiettivo Cinque, inserita da Asvis all’interno delle celebrazioni per il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022, che si è tenuta presso la sede di Roma di Comin & Partners.

«Il raggiungimento dell'uguaglianza di genere e dell'emancipazione di tutte le donne rappresenta uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 che gli Stati dell’ONU si sono impegnati a raggiungere. La parità di genere e il superamento delle disuguaglianze in materia di “diversity & inclusion” sono ribadite anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e rappresentano delle sfide sociali oramai imprescindibili per Istituzioni e organizzazioni complesse», ha dichiarato Elena Di Giovanni, Vicepresidente e Co-fondatrice di Comin & Partners.

«Le aziende sono sempre più impegnate a generare “impatto” sociale e a misurare il loro impegno tramite il Bilancio di Genere e la certificazione di parità. Questi strumenti analizzano l’impatto delle organizzazioni complesse in termini di inclusione e certificano i valori etici che guidano le loro azioni. Una spinta per una società sempre più inclusiva e sostenibile», ha dichiarato Fulvia Astolfi, Fondatrice di Obiettivo Cinque. All’evento hanno preso parte oltre Elena Di Giovanni, Fulvia Astolfi, fondatrice Obiettivo Cinque, Silvia Ciucciovino, presidente Commissione di Certificazione Università di Roma Tre, Livia Schiavi, Compliance Specialist Bureau Veritas e Lavinia Lenti, Direttrice Risorse Umane SACE.

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