Desidero però evidenziare che certe cose non accadono per caso e la prevenzione e una maggiore attenzione a tutti gli aspetti organizzativi si impone. Nelle ultime 48 ore una mia amica, infermiera professionale di un noto ospedale romano, all' avanguardia nella propria specializzazione, ha lavorato 32 ore in due turni, di cui uno della durata di 19 ore consecutive compresa la notte.(sono in grado di fornire i dati di quanto asserisco)
Ovvero quello che è mediamente l' impegno di una settimana lavorativa per un comune dipendente pubblico, in questo caso è stato svolto in 2 giorni ( e 1 notte); come si può pensare di mantenere la necessaria concentrazione e attenzione con turni di questa portata, sopratutto in una attività così delicata come quella infermieristica?
Possibile che non vi sia modo di programmare e fronteggiare diversamente la carenza di personale che inevitabilmente si verifica nel periodo estivo?Non esite un protocollo con il numero massimo di ore lavorative consecutive e se esiste vi è un controllo sulla sua attuazione?
Mi auguro che qualche responsabile legga questa mia lettera e sia in grado di dare una giustificazione pubblica. Un cordiale saluto
Salvatore Iovine - Latina
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