"Del metodo complesso", la sfida della complessità del filosofo Marco Emanuele

"Del metodo complesso", la sfida della complessità del filosofo Marco Emanuele
di Carmine Castoro
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Lunedì 16 Dicembre 2013, 17:33 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 09:52
Come sostiene sin dalle prime battute della videointervista il filosofo Marco Emanuele, docente di “Democrazia e totalitarismi” presso l’Universit degli Studi “Link Campus University” di Roma, il concetto di “complessità” viene normalmente associato a qualcosa di complicato, di inestricabile e cervellotico, comunque di difficile presa razionale. O, nella migliore delle ipotesi, per dirla con Augé, come un “intrigo” che può essere dipanato, illuminato, risolto se si posseggono le coordinate interpretative adeguate, dunque un finto mistero.



Con Emanuele, invece, ci troviamo di fronte a una complessità come spacco, indecifrabilità, come un insieme di varchi, allacci e mutazioni, che corrispondono a quella terra aspra che possiamo collocare fra una forma di sequestro della parola dettata dagli schemi del potere e dalle sue produttive regolarità, e il vuoto dell’assenza di un’origine. In mezzo, per l’appunto, il tentativo tragico e creativo di tenere insieme i pezzi di una esistenza che si dà nella continua ricerca di un senso, nella febbre dell’inquietudine come nella serenità di valori condivisi.



Quello che Emanuele definisce come l’opposizione fra l’essere “integrati in noi” e l’essere “separati in noi”, aggiungendo: “considero questo rischio come l’espressione evidente del passaggio negativo dalla flessibilità di una vita piena alla precarietà di una esistenza frammentata ed eterodiretta”.



La sfida della complessità ha avuto ed ha grandi maestri. Molto si è scritto sul tema anche se, con tutta evidenza, esso non sembra ancora entrato nel dibattito pubblico in maniera adeguata e pertinente. Il libro, ascoltando tratti del pensiero di Ernesto Baroni, Nikolaj Berdjaev, Edgar Morin, Raimon Panikkar, Edith Stein, Maria Zambrano, introduce un metodo, definito “metodo complesso”, capace di condurre ogni persona a scoprire la complessità dentro di sé, in ogni altro e nella realtà; tutto questo nella consapevolezza che la convivenza è ormai “convivenza-mondo” e che da tale dato non si può prescindere.



Il viaggio nell’umano è misterioso ed imprevedibile e non è percorribile con l’armamentario dell’assoluta certezza e prevedibilità; ciò che non è declinabile seguendo il pensiero lineare e separante, che tutto domina, appartiene comunque alla realtà, la costituisce in essenza. L’incertezza della vita è parte di noi. Il libro avvia un processo di riflessione che, in prossimi contributi ed attraverso il “metodo complesso”, analizzerà alcune delle grandi questioni che riguardano il tempo storico che stiamo vivendo: l’identità, la globalizzazione, lo sviluppo.



Marco Emanuele “Del metodo complesso” (Eurilink, pag. 100, euro 15)





















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