Civitavecchia, la direttrice dell’Rsa dov’è esploso il virus: «Ecco com’è andata»

Civitavecchia, la direttrice dell’Rsa dov’è esploso il virus: «Ecco com’è andata»
di Stefano Pettinari
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Sabato 4 Aprile 2020, 11:22
La responsabile della Rsa Madonna del Rosario, Rosalba Padroni, rompe il silenzio dopo le tante polemiche sulla struttura ritenuta uno dei focolai in città del Coronavirus. Dopo che un gran numero di ospiti sono risultati positivi al Covid-19, i negativi sono stati trasferiti a Morlupo, ma questo non ha placato le polemiche.
Ma com'è stato possibile che la Rsa sia diventata un focolaio?
«Il problema è nato dopo che un nostro paziente è deceduto all'ospedale di Civitavecchia, l'11 marzo scorso. Il giorno dopo ci è stato comunicato che era positivo. Fino a quel momento noi non sapevamo nulla. Il 12 marzo, appena ricevuta la notizia dall'Asl, ho avvisato tutto il personale. È in quel momento che ci siamo accorti che altri pazienti avevano la febbre ed allora abbiamo subito informato l'Asl. Ma posso assicurare che, dal 5 marzo, ovvero da quando c'è stato il primo decreto del presidente del Consiglio, noi abbiamo chiuso tutto, vietando le visite anche ai parenti. Non solo, abbiamo anche fornito tutti i dispositivi ai nostri dipendenti, mascherine, guanti e quant'altro».
Eppure i parenti si sono lamentati di non aver più ricevuto alcuna informazione.
«Non è così. Ho acquisito tutti i tabulati delle nostre telefonate e sono pronta a dimostrare che abbiamo dato notizie a tutti. C'è solo un piccolo gruppo che si lamenta, peraltro di cose futili come la presenza sui balconi di piccioni, o le tende mal funzionanti. Non solo, tutti i giorni forniamo alla Asl i parametri clinici dei pazienti, poi loro informano i parenti sulle loro condizioni. E poi non abbiamo ricevuto solo critiche, ma anche tanti attestati di stima da parte di parenti, come del resto ha fatto anche il figlio di una nostra ospite in un'intervista sul Messaggero, dove ha specificato che le disposizioni ministeriali sono state applicate alla lettera. In più oggi abbiamo messo a disposizione un tablet per ogni piano per videochiamate coi parenti».
C'è anche chi si è lamentato che il personale non usava guanti e mascherine.
«Non è vero. Più precisamente, non sono state usate mascherine e guanti prima del decreto. Dopo, il nostro personale li ha sempre usati».
Qual è la situazione ora alla Rsa?
«Dei nostri ospiti, ne sono rimasti 5 negativi. Sono stati sistemati al terzo piano e hanno a disposizione una parte del personale solo per loro. Negli altri due piani ci sono invece i positivi, dato che al momento siamo diventati centro Covid. Si tratta di pazienti con sintomi medio-bassi. Quando qualcuno si aggrava viene subito portato in ospedale. Il tutto viene fatto in perfetta sinergia con la Asl».
 
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