Civitavecchia, assalto ai supermercati per il resto città deserta

Lunghe file all'esterno dei supermercati ieri mattina ancor prima dell'orario d'apertura (foto Luciano Giobbi)
di Giulia Amato
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Mercoledì 11 Marzo 2020, 12:34
Supermercati presi d'assalto, ma strade vuote: così si è svegliata Civitavecchia nel suo primo giorno di zona protetta. Ieri mattina, come nel resto d'Italia, anche in città sono entrate in vigore le nuove misure del Governo. Molto stingenti e che riguardano più da vicino le attività commerciali e gli spostamenti dei cittadini. In quest'ultimo caso, ammessi solo quelli per comprovate ragioni di lavoro, situazioni di necessità, motivi di salute o rientro al proprio domicilio. E infatti già da ieri le pattuglie di Polizia locale e Stradale hanno effettuato numerosi controlli. Ma di gente ne girava davvero poca (spettrale la situazione a piazza vittorio emanuele) e anche i bus urbani erano quasi vuoti.
ANCHE MEZZORA DI ATTESA
Ancor più ferree le regole per seguire gestori e titolari delle attività commerciali. Pub chiusi, bar e ristoranti invece rimangono aperti fino alle 18, mentre seguono l'orario normale farmacie, parafarmacie, alimentari e supermercati. Questi, però, sono obbligati a seguire scrupolosamente le direttive ed evitare che si creino affollamenti negli esercizi. Cosa non facile. Non a caso, la maggior parte degli iper si è attrezzata con proprio personale all'ingresso per contingentare gli accessi. Dopo il nuovo messaggio del premier Giuseppe Conte lunedì sera, in tanti hanno deciso di recarsi fin dalle prime ore ai supermercati per fare scorte. Code si erano già formate l'altra sera, ma la situazione è esplosa ieri mattina con attese anche di mezzora. «Sono stata in fila per oltre venti minuti prima di poter entrare - racconta Antonella, appena uscita dal supermercato Emi di San Liborio - all'interno c'erano pochissimi clienti e sugli scaffali i prodotti, soprattutto a lunga conservazione, iniziavano a scarseggiare». Questa la situazione intorno alle 10. Ma le code fuori dagli iper si erano formate già prima degli orari di apertura. Ad esempio all'Eurospin di viale Pietro Nenni dove alle 8 nel parcheggio c'erano già decine di clienti muniti di carrello. Stessa scena alla Conad Il Mare nel quartiere di San Gordiano, dove i cittadini hanno atteso il loro turno indossando le mascherine.
ASSEMBRAMENTI INUTILI
Dalla sua pagina Facebook, il titolare dei Todis, Giulio Santoni, anche dirigente di Confcommercio, ha però invitato alla calma, rassicurando sul fatto che «i camion arrivano quotidianamente. I rifornimenti di merci sono garantiti. Non c'è necessità di accaparramenti inutili, né di creare situazioni di pericolo. Rispettate le distanze, mettetevi i guanti, soprattutto nel reparto ortofrutta. Non serve il panico, chi vuole può chiedere il servizio di consegna a domicilio». Oltre questo, nella giornata di ieri (si sta decidendo se ripetere l'iniziativa), la Conad di via Terme di Traiano è rimasta aperta fino alle 24.
I PIÙ DANNEGGIATI
Chi però sta pagando di più il prezzo dell'emergenza, sono i titolari e gestori di bar, pub, pizzerie e ristoranti. Tavoli perlopiù vuoti sia nei bar che nelle trattorie del centro, dove gli avventori vengono serviti con mascherine e guanti protettivi. Per sconfiggere la crisi, ma anche per mantenere il contatto con i propri clienti, sono diversi i locali che stanno offrendo la possibilità di menù d'asporto, come ad esempio il ristorante Villa Rosi, o consegne a domicilio senza aggiunte di prezzo per il servizio.
 
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