Sul tavolo però ci sono due aspetti di grande rilevanza. Il primo è legato alla Sgr, l'operazione che nelle intenzioni di fine 2019 avrebbe dovuto far concretizzare un'entrata cospicua, pari a 3 milioni di euro per il 2020 (1,8 subito come acconto, il resto poi). L'ultima nuova, è il caso di dire tutt'altro che positiva, è la richiesta della società per la gestione del risparmio, che non ha versato ancora neanche un euro (la prima tranche doveva essere già nelle casse del Comune di Civitavecchia) ma che anzi ha chiesto addirittura una proroga al 31 maggio, per ottemperare alla convenzione stipulata con il Pincio. Il problema è che su questo accordo si basa buona parte del destino del Comune, con l'amministrazione Tedesco che, obtorto collo, ha detto sì al Welcome Center, «per evitare il default dell'ente». In tutto il Pincio, in cinque anni, dovrebbe introitare ben 12 milioni di euro da questa operazione. In questo vero e proprio ginepraio amministrativo diventa difficile, se non impossibile, impostare delle scelte politiche in tema di finanza pubblica, anche se il sindaco Ernesto Tedesco e l'assessore al bilancio Emanuela Di Paolo ci stanno comunque provando. È in cantiere infatti un'iniziativa, ancora al vaglio della maggioranza, di rivedere al ribasso la Tari, la tassa sui rifiuti, per ciò che riguarda le attività di Bed&Breakfast. Coloro i quali, secondo il centrodestra, pagano e pagheranno lo scotto più pesante per la crisi causata dal Coronavirus e dall'anno zero che si prospetta in relazione alle crociere e dunque all'afflusso di turisti in città. Un 2020 in bianco che però non risparmierà nessuno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA