Alessandro Angeloni
Fin qui tutto bene
di

Il caffè del patriota

Il caffè del patriota
di Alessandro Angeloni
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Martedì 14 Giugno 2016, 10:49 - Ultimo aggiornamento: 16:16
Diario Euro 2016, decimo giorno 

LIONE
Ci siamo, è il giorno della partita. Siamo a Lione, ma ridente cittadina... E basta co sta ridente, non c'è niente da ridere. Piove e io ho dormito sufficiente male, sono stanco appena alzato. La colazione non un granché, il caffè qui non c'è verso di berlo buono. Acqua nera. Scendo nella hall e incontro Fabio Caressa che, gentilmente, mi chiede se può offrirmene uno. Grazie, gentilissimo. Ma anche la mano (e i soldi) del telecronista "principe" (per me du principe ce n'è uno, Riccardo Gentile) di Sky non è servita: il caffè fa schifo pure se te lo offre Caressa. E vabbè. Arriviamo allo stadio prestissimo, intorno alle 18, con la partita alle 21 sai quante ne sento. Gli incontri sono frequenti, ravvicinati, inevitabili. Troppi colleghi tutti insieme. Meglio - a parte rare eccezioni- il caffè di Caressa. Ho un mal di pancia terribile, sarà lo stress, ma poi di cosa? Boh. Diciamo stress, e pure il mal di pancia, ma cambia poco. Sto col giubbotto, pare Pasqua andata a male, quando piove e fa freddo e ti aspetti il sole che avvicina l'estate. Sembra di stare in Svizzera, che poi non è così lontano. L'inno della Nazionale mi emoziona, che devo fare. Io sono snob per natura, ma in questo mi sento un povero italiano medio. E faccio il tifo per l'Italia, anche se so so perfettamente che siamo al vita sua mors mea. Ma pace.
 
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