Alessandro Angeloni
Fin qui tutto bene
di

Honolulu baby

Honolulu baby
di Alessandro Angeloni
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Mercoledì 29 Giugno 2016, 12:56 - Ultimo aggiornamento: 19:46
C'è l'ansia da partenza, da ritorno a Roma, ma alla fine sempre qui stiamo. Mi sembra come in quel film di Stanlio e Ollio quando i due pensano di andare a Honolulu, salutano tutti "arrivedorci, arrivedorci" però poi non riescono mai a partire. Valigie pronte da una settimana, perché l'aereo della Nazionale scappa, non aspetta, siamo un po' come Stanlio e Ollio. Il ritorno virtuale. Dopo la Spagna era fisiologico dover lasciare la Francia. Sono giornate di appuntamenti virtuali, di domande inutili: all'aeroporto vieni con me; il charter passa prima a Milano o a Roma? Ma a che ora partirà da Montepellier, per scaramanzia non fanno sapere niente; ma la faranno la conferenza finale a Casa Azzurri? Nessuno, o quasi nessuno, pensava di poter superare l'ostacolo Spagna. "Arrivedorci, arrivoderci". Io non ho pensato di superarlo, l'ostacolo, soprattutto quando ci hanno comunicato di un paio di allarmi bomba, uno addirittura vicino alla sala stampa dello Stade de France di Saint-Denis. Questo, ok, è un problema mio e pace. Due e zero e tutti a Roma con questo cavolo. Tempo un minuto dal ritorno a "casa" Montpellier e riparte la rumba: aho, dopo la Germania io vengo con te all'aeroporto, aho chissà se la Nazionale farà una conferenza stampa prima di partire. Aho, aho, aho, se salutamo adesso, arrivedorci arrivedorci. Guarda come va a finire eh! I miei amici, appena finita Italia-Spagna, mi hanno mandato messaggi di invito a non disperare e a bere un buon Bordeaux, perché la partita con la Germania si giocherà proprio lì, sabato, nella città dove quel vino nasce. In vino veritas, si dice. Sapremo presto. A me il Bordeaux nemmeno piace, preferisco il Tavernello. Arrivedorci arrivedorci.  
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