L'allarme la mattina del 29: il proprietario, Francesco, un uomo sulla cinquantina, è andato subito in ”tilt” come capiterebbe a chiunque sia legato profondamente a un animale. ”Ad un certo punto - racconta Francesco - ho iniziato a chiamarla ma lei non veniva, cosa impossibile. Ho subito capito che questa volta era accaduta una cosa grave: la gatta era fuggita chissà per quale motivo”. La gatta si chiama Zelda e vive da 18 anni insieme a Francesco.
”Per chi non ha animali - prosegue il proprietario - è difficile forse capire cosa si prova. Io sono stato malissimo, Zelda è come una sorella per me. Non potevo accettare di averla persa e che, quindi, si fosse messa nei guai”.
Ecco che Francesco, fin da subito, prepara decine e decine di cartelli plastificati con la fotografia della gatta e con affisso il suo cellulare con la preghiera a chiunque l’avesse avvistata di telefonare.
Anche altri residenti iniziano a setacciare la zona da via Flaminia Vecchia fino a Corso Francia. Passano le ore ma di Zelda neanche l’ombra. Intanto, il proprietario va in giro a cercarla anche di notte servendosi di una torcia. Guarda vicino ai cassonetti e nei pressi delle fontanelle. Passa un giorno e la dolce gatta non si trova. ”Ero quasi rassegnato - continua Francesco - so che per un animale domestico è quasi impossibile vivere all’aperto”.
Ma a poche ore da Capodanno c’è il colpo di scena. Una signora, in uno scantinato trova un gatto impaurito e miagolante. La donna comunica il ritrovamento a un’altra signora che conosce Francesco. Il proprietario, con il cuore in gola, con la paura di rimanere deluso, va nello scantinato. Quella gatta è proprio Zelda. Il felino salta in braccio al proprietario e spinge forte le unghie nel maglione come se gli dicesse di non volersi più separare da lui. Zelda è stata chiusa per errore nel seminterraneo e lei non è più potuta uscire. ”Trovare la mia gatta per me non ha avuto prezzo - racconta Francesco -, mi sono commosso. L’ho portata a casa dove ha bevuto due ciotole d’acqua una dietro l’altra. Non ci posso pensare a un inizio dell’anno senza di lei”. Insomma una storia a lieto fine per l’inizio dell’Anno: Zelda, ormai al sicuro, accovacciata a fare le fusa vicino al suo padrone.
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