Uccise il padre-padrone, Francesco Di Rocco resta in carcere

Uccise il padre-padrone, Francesco Di Rocco resta in carcere
di Teodora Poeta
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Martedì 12 Dicembre 2023, 07:57

Resta in carcere a Teramo Francesco Di Rocco, il 49enne studente fuori corso di Veterinaria che la sera dello scorso 20 novembre ha accoltellato più volte l’anziano padre di 83 anni al culmine di un litigio fino ad ucciderlo. I giudici del Riesame dell’Aquila (presidente Alessandra Ilari), ieri, hanno rigettato il ricorso del suo difensore, l’avvocata Federica Benguardato, di potergli concedere i domiciliari in quella stessa casa in viale Crispi, l’unica a sua disposizione, dov’è stato commesso il delitto, per il pericolo di reiterazione del reato.

 In queste settimane di detenzione a Castrogno il 49enne sta ricominciando a socializzare dopo che per anni suo padre gli aveva impedito di avere qualsiasi rapporto con amici e conoscenti. Alcuni di questi, quelli degli anni del liceo, hanno persino espresso il desiderio di voler andare a fargli visita in carcere per riallacciare con lui quei rapporti forzatamente interrotti e hanno pure iniziato una colletta per pagargli le spese legali. Quando è stato sentito in fase di convalida dell’arresto, al gip Francesco ha descritto Mario come un padre padrone che pare pretendesse da lui massimo ordine e pulizia in casa.

A mezzanotte aveva fissato una sveglia che segnava l’orario in cui il figlio doveva smettere di guardare la televisione per andare a dormire.

La sera dell’omicidio la discussione tra i due sarebbe nata da un banale rimprovero per degli adesivi attaccati ad un’insalatiera. Ma quel coltello dalla lama di 25 centimetri Francesco ha dichiarato di averlo afferrato «solo per spaventarlo». Poi, però, lo ha affondato decine di volte mentre l’anziano tentava di difendersi. Una dinamica confermata dall’autopsia dalla quale è emersa come causa della morte il dissanguamento avvenuto quando ormai l’83enne era arrivato già in gravissime condizioni in ospedale e dopo che proprio suo figlio aveva chiamato il 118 per chiedere di andare a casa. Il prossimo passaggio adesso potrebbe essere una perizia psichiatrica che chiederà la difesa.

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