Terrorismo, palestinesi arrestati all'Aquila: progettavano attentati kamikaze

Terrorismo, palestinesi arrestati all'Aquila: progettavano attentati kamikaze
di Marcello Ianni
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Martedì 12 Marzo 2024, 07:39

Pianificavano attentanti: arrestati tre palestinesi residenti all'Aquila. Si tratta di Anan Kamal Afif Yaeesh, Ali Saji Ribhi Irar, Mansour Doghmosh e Anan Yaeesh, quest’ultimo già arrestato tre settimane fa dagli agenti della Digos della Questura dell’Aquila. In particolare uno dei tre aveva un permesso di soggiorno per protezione internazionale, uno per protezione speciale il terzo perché rifugiato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip, su richiesta della Dda del capoluogo in coordinamento con la Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, perché «manifestavano le finalità terroristiche del “Gruppo di risposta rapida” tese a organizzare attentati suicidari, anche mediante l’impiego di autobombe, in danno di obiettivi israeliani civili e militari».

Dall’analisi di alcune conversazioni via Telegram tra Anan Kamal Afif Yaeesh e Jihad Maharaj Ibrahim Shehadeh, quest’ultimo ucciso in un conflitto a fuoco a Tulkarem con l’esercito israeliano, «emerge con chiarezza il ruolo apicale, di capo e di organizzatore, rivestito da Yaeesh Anan Kamal Afif». Dal profilo Facebook di uno degli arrestati è emerso anche un post con la foto di quattro persone uccise a Tulkarem in un conflitto a fuoco con l’esercito israeliano. Istantanea che ritrae un miliziano, all’interno di una autovettura, armato di fucile mitragliatore e con in pugno una pistola, che indossa un cappello con una fascia gialla recante stemma ed iscrizione simbolo delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa.

Un’altra istantanea invece ritrae 13 uomini, alcuni armati di mitra. Presenti anche video di propaganda in cui figurano miliziani armati intenti in attività di addestramento militare e all’uso delle armi di giovani reclute e bambini, corredato da canti e musica nashid di adesione ideologica e identità combattente.

Sempre nell’ordinanza si fa anche riferimento ad alcune conversazioni tra Yaeesh Anan Kamal Afif, e un palestinese ritenuto comandante militare delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa e generale facente parte di Al-Fatah. «Emerge come Yaeesh Anan Kamal Afif si rivolge con rispetto a Al-Maqdah Munir chiamandolo “Haj”, ossia “capo”- si osserva nell’ordinanza- Yaeesh Anan Kamal Afif chiede al comandante militare delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa di pubblicare un comunicato a nome della neo costituita formazione “Commando Centrale per la risposta rapida, brigata dei martiri” e chiarisce a Al-Maqdah Munir che tale organizzazione è stata «lanciata da poco», e che gli avrebbe mandato immediatamente «tutti i dettagli in merito». Yaeesh Anan Kamal Afif, comunque, spiega subito che «si tratta di un’unità suicida, pronti ad agire in profondità» e chiarisce che l’azione della nuova organizzazione «sarà prossima».

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