Molestata a scuola a 13 anni, la mamma non le crede ma poi spuntano i messaggi compromettenti. Indagato bidello

Il Tribunale di Teramo
di Teodora Poeta
2 Minuti di Lettura
Sabato 25 Novembre 2023, 07:35

Ha voluto rendere in aula spontanee dichiarazioni per dire che non ha mai avuto atteggiamenti strani. «Sono una persona socievole e abbraccio tutti. Adesso voglio solo che si chiarisca questa situazione». A novembre del 2018 lui era il bidello di una scuola media della costa teramana quando una studentessa di 13enne lo ha accusato di averla toccata nelle parti intime mentre l’abbracciava. Presunta violenza avvenuta all’interno dell’istituto scolastico e davanti ai compagni.

Una confidenza che la ragazzina aveva fatto alla mamma, senza però essere creduta. A far scattare la denuncia contro il bidello è stata invece la scoperta da parte del papà della 13enne di una conversazione tra i due su Instagram dai toni spinti: «Se qualcuno lo viene a sapere, possono cacciarmi dalla scuola. Sei dolcissima e bellissima. Se avessi avuto la tua età, ti avrei baciata». E poi ancora «Hai un fascino sensuale. Se ti va, ci vediamo lo stesso ma deve restare tra noi». Con la risposta della ragazzina che è stata: «Ma io ho 13 anni.

Sei un pedofilo. Domani vado dalla preside».

Per la difesa dell’uomo, che è finito a processo con l’accusa di violenza sessuale aggravata, quelle frasi, i cui screenshot sono stati acquisiti agli atti del dibattimento, farebbero parte di una conversazione più ampia che andrebbe recuperata per tentare di depotenziarne il tono. Ieri, sono stati proprio i genitori della ragazza ad essere sentiti come testi. «All’inizio non avevo dato peso alle parole di mia figlia per la sua età che mi aveva riferito dei palpeggiamenti – ha riferito la mamma -. Poi, quando mio marito mi ha fatto vedere i messaggi su Instagram, ho ricollegato». Dopo essere andati dai carabinieri, i genitori hanno avvisato anche la scuola e a processo si sono costituiti parte civile. Nei confronti del bidello non è mai scattata alcuna misura e così come fa sapere il suo difensore, per una questione di opportunità lui stesso ha subito deciso volontariamente di trasferirsi in una scuola serale per adulti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA