Semina il terrore in casa della vicina: dà l’allarme il nipotino dalla donna

«Gridava che ci avrebbe ammazzati tutti e che nessuno sarebbe più uscito dalla mia casa, ero terrorizzata per i bambini»

Semina il terrore in casa della vicina: dà l’allarme il nipotino dalla donna
di Francesco Marcozzi
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Martedì 21 Marzo 2023, 09:22

E’ finita con una denuncia per violenza privata, violazione di domicilio minacce e sequestro di persona. Protagonista T.B., 40 anni, residente in un appartamento degli edifici Ater nel quartiere Annunziata, a Giulianova, in provincia di Teramo. Domenica sera, all’improvviso, colto forse da una violenza crisi di panico, è sceso di casa e si è recato nel palazzo di fronte dove c’è l’alloggio di V.S., donna settantenne che si trovava in casa con i suoi due nipoti. Sono stati momenti di terrore per la nonna e i suoi nipoti perché lei, conoscendo l’uomo, quando ha bussato alla porta, gli ha aperto senza problemi. Ma T.B., appena entrato, ha cominciato a gridare e a minacciare la donna, la quale ha raccontato poi ai carabinieri che «aveva una bottiglia in mano» ed ha aggiunto: «Gridava che ci avrebbe ammazzati tutti e che nessuno sarebbe più uscito dalla mia casa, e veramente soprattutto per i bambini ero terrorizzata». Ed in effetti le grida erano così forti che si sentivano fino al piano superiore dove abita il figlio di lei, D..V., il quale, allarmato, è sceso di sotto velocemente ed essendo in possesso delle chiavi dell’appartamento, è potuto entrare senza problemi. E anche lui ha potuto raccontare di aver notato l’uomo in chiaro stato di alterazione psicomotorio e che conosceva e non o aveva mai visto in quelle condizioni. A quel punto ha tentato di calmarlo mentre uno dei nipoti con il telefonino, senza farsi accorgere di quello che stesse facendo, avvertiva la mamma, la quale, a sua volta, senza perdere tempo e prima di recarsi nella casa, ha avvertito i carabinieri e poco dopo una pattuglia si è portata sul posto.
I militari sono entrati nell’abitazione ed hanno notato anche loro che l’uomo era fuori di sé per cui, dopo essere riusciti in parte a calmarlo, hanno chiesto l’intervento di un’ambulanza. Quando il mezzo del 118 è arrivato, l’uomo è stato fatto salire a bordo mentre per la famiglia finiva l’incubo. Nel reparto di Psichiatria, dove è stato trasportato, i medici lo hanno sottoposto a una visita accurata e non hanno ritenuto che si dovesse applicare nei suoi confronti il trattamento sanitario obbligatorio (Tso) per cui sono state disposte  le dimissioni e  T.B. è tornato  a casa.

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