Due antichi dipinti nascosti in un casolare abbandonato: erano ricoperti dall'erba

Sono stati ritrovati dai carabinieri durante controlli di routine di edifici abbandonati nella zona di Cortino

Due antichi dipinti nascosti in un casolare abbandonato: erano ricoperti dall'erba
di Teodora Poeta
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Sabato 29 Aprile 2023, 10:07

I carabinieri di Teramo, nel corso di un servizio di controllo del territorio mirante all’ispezione di edifici abbandonati nella zona di Cortino, luoghi isolati e lontani da occhi indiscreti e che pertanto si possono prestare come siti di appoggio dove temporaneamente viene nascosta la refurtiva proveniente da furti operati nella zona, hanno rinvenuto due antichi dipinti. Potrebbe trattarsi dell’ennesimo ritrovamento di opere d’arte sacre rubate e restituite alla collettività, anche se al momento è ancora presto per dirlo. I due dipinti, in mediocri condizioni di conservazione, sono stati ritrovati nascosti tra le macerie di un edificio parzialmente crollato. Proprio il loro stato, attorno era già cresciuta dell’erba, farebbe supporre al momento che si trovavano lì già da diverso tempo, forse abbandonati da qualcuno che se n’è voluto disfare. Si tratta in particolare di due dipinti olio su tela, di autore ignoto risalenti a un periodo tra il XVI e XVII secolo, delle dimensioni di 60 per 50 centimetri, privi di cornice, aventi ad oggetto rappresentazioni religiose, in particolare in uno è dipinto “San Vincenzo Ferreri” mentre l’altro rappresenta “la fuga in Egitto”.

I due beni sono stati ora sottoposti a sequestro quali verosimili provento di attività delittuosa. Al momento sono in corso le indagini condotte dai carabinieri di Teramo e dal nucleo tutela patrimonio culturale dell’Aquila, coordinate e dirette dalla procura, al fine di accertare il luogo di provenienza di entrambi, nonché per individuare chi li ha celati nel luogo dove sono stati ritrovati, in quanto difficilmente presenti in origine in quell’edificio ormai del tutto dismesso e pericolante. Un ruolo fondamentale in questi accertamenti viene svolto dai carabinieri del nucleo Tpc dell’Aquila, il reparto specializzato dell’Arma, che sta comparando i dipinti ritrovati con quelli presenti nella “banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”. Lo scorso ottobre, sempre i carabinieri, ritrovarono l’antico dipinto rubato dalla chiesa di San Michele Arcangelo di Rocca Santa Maria: una pala d’altare databile intorno all’ultima metà del ‘700 di autore ignoto che era stata trafugata mesi prima durante il periodo di chiusura della chiesa per inagibilità, poi restituita alla Diocesi.
 

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