Insulti omofobi, cartello sotto casa di Luca Boschi

«Secondo me si tratta di un cretino isolato, non voglio pensare a un gruppo di persone. Mi ha fatto malissimo, presenterò denuncia».

Insulti omofobi, cartello sotto casa di Luca Boschi
di Rosalba Emiliozzi
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Venerdì 5 Maggio 2023, 11:06 - Ultimo aggiornamento: 11:20

Un cartello con un insulto omofobo è stato affisso sotto la cassetta della posta di Luca Boschi, 43 anni, di Teramo, noto per le sue battaglie in favore dei diritti civili. Un cartello che stride nell’anno 2023. Quel foglio di carta nero con scritte bianche ha fatto il giro del web quando Luca Boschi ieri mattina lo ha pubblicato sulla sua pagina Facebook con un commento che ha scatenato un moto di solidarietà. Molti in città hanno rilanciato quel foglio discriminatorio, anche la madre del sindaco Rosalba La Rosa che ha scritto: «Vergogna, sono profondamente cristiana e ciò che leggo mi intristisce». Ferma condanna da Cgil, Casa del Popolo, Collettivo Malelingue. Poi i tre candidati a sindaco Gianguido D’Alberto, Maria Cristina Marroni, che hanno chiamato Boschi, e Carlo Antonetti, che ha condannato, in una nota stampa, «queste manifestazioni di sottocultura» rivolte a un «talentuoso artista della fotografia».


Luca Boschi è stato “travolto” da decine di telefonate e post di vicinanza e affetto che hanno un po’ placato la rabbia nello scoprire ieri mattina, prima di andare a lavoro in tabaccheria, quel cartello aberrante sull’orientamento sessuale. «Secondo me si tratta di un cretino isolato, non voglio pensare a un gruppo di persone - dice al telefono Boschi - mi ha fatto malissimo e ancora non riesco a calmarmi». Diventato bersaglio per essersi esposto sul social network in sostegno di D’Alberto, candidato sindaco di centrosinistra. «Da 15 anni mi occupo di diritti civili, di ragazzi e persone vittima di bullismo - spiega - da un fatto non piacevole come questo va acceso un riflettore sociale su questi problemi, che possa aiutare, ad esempio, i ragazzini bullizzati fuori e dentro le scuole, che sono tanti e non hanno gli strumenti per difendersi».

Non è la prima volta che quel tipo di insulto gli viene rivolto, ma mai un atto così diretto e violento. «Ho le spalle larghe e quando me lo urlano da un’auto li invito sempre a fermarsi - ci scherza su Boschi - probabilmente presenterò una denuncia». E un aiuto per scovare l’autore arriverà anche dalle telecamere di videosorveglianza.

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