La statua luminosa di Ivan Graziani riempie più dei musei: tutti in coda a Teramo

L'opera di Marco Lodola sempre piena di visitatori

La scultura luminosa di Ivan Graziani riempie più dei musei: tutti in coda a Teramo
di Maurizio Di Biagio
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Mercoledì 15 Novembre 2023, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 08:33

Riceve like sui social, frotte di turisti si fermano vocianti dinanzi a lei, alla statua colorata e luminosa di Ivan Graziani di largo San Matteo a Teramo che in questi ultimi mesi sta assistendo a un successo di visite insperato, che farebbe impallidire anche monumenti più blasonati come il Duomo e il Teatro romano. Non passa giorno che qualcuno non scatti una foto con il suo smartphone tra teramani o turisti che, sciamando dopo il rompete le righe, comandato dalle guide turistiche (sempre più numerose in città), restano abbagliati dall’opera. Non rientra chiaramente nel tour canonico fatto per i visitatori anche perché, come spiega la guida turistica Loredana Eusanio, «purtroppo ci sono di tappe chiuse al pubblico, siti archeologici impenetrabili, così come l’antica cattedrale».

Piacciono le linee della statua, i colori, la sua semplicità, piace soprattutto il personaggio che negli ultimi tempi è tornato alla ribalta, osannato anche dalla giovane generazione di musicisti che apprezzano la musica del rocker teramano: viene continuamente rievocato sui social e nei canali televisivi. Ivan Graziani e nato a Teramo e morto nel 1997 a Novafeltria a causa di una malattia, la sua musica sta vivendo una nuova primavera e quella statua, inaugurata ad aprile di quest'anno, realizzata dall'artista internazionale Marco Lodola, lo rappresenta nel pieno del suo messaggio di rocker italiano. E la location non poteva essere migliore: di giorno i gorgheggi, i vocalizzi di soprani coreani e le note di piani forsennate dell’attiguo Conservatorio Braga che sottolineano la vocazione musicale della città, esaltando l’accostamento. «La statua piace perfino di più quando si illumina» interviene Alfonso Nori il titolare de vicino bar San Matteo. «E lo fa la sera quando cala la luce del tramonto.

Ciò che attira l’attenzione è lo stile, il colore che si staglia su questa parte della città, ravvivando il grigio. Spesso i clienti mi chiedono chi sia l’autore dell’opera».

Il fenomeno Ivan Graziani sta rivivendo nei film, nel ricordo di libri dedicati a lui, soprattutto nei concerti del figlio Filippo, e anche nei cantanti Colapesce-Dimartino (forse saranno a Teramo per il Capodanno in piazza). I suoi brani sono tradotti ed eseguiti in Inghilterra (Monna Lisa). Dietro c'è il lavoro della vedova di Graziani, Anna Maria Bischi, che dice: «Grazie anche alla nostra determinazione, sono sei anni che lotto con mio figlio, con gli amici, con Teramo. Ivan piace tanto perché i suoi arrangiamenti ma soprattutto i suoi testi sono sempre attuali, lui parlava di droga, violenza sulle donne, solitudine, pazzia, anche i rapporti tra prof e studenti, temi sempre attuali». Bischi infine annuncia che il trofeo del festival Pigro sarà anch’esso illuminato. 

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