I residenti contro la casa del povero: «Imbruttisce tutto il quartiere»

I residenti contro la casa del povero: «Imbruttisce tutto il quartiere»
di Maurizio Di Biagio
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Giovedì 27 Maggio 2021, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 10:31

Gabriele sente poca fiducia atorno a sé, se non «ostilità». Lui ha fatto la scelta di vivere senza sfarzi, francescanamente, in una casetta di pochi metri quadri, senza acqua, gas e luce, ma in maniera del tutto dignitosa, non facendosi mancare nulla e sopravvivendo con pochi euro. Un fornello da campeggio con cui cucinare le tagliatelle, le luci led a batteria solare comprate al Lidl, vestiti in offerta, un sistema di piccoli serbatoi di plastica collegati tra loro con cui far zampillare l’acqua per lavarsi e cucinare. Porta sneakers colorate da 7 euro, una maglia a buon prezzo: in tutta la giornata per mangiare e vestirsi dice di spendere «dalle 4 ai 6 euro». E gli espedienti studiati per chiudere la giornata sono fantasiosi, senza pretese di vanteria, come avere telefonate illimitate per soli tre euro mensili nel suo vecchio cellulare old style.


Uno stile di vita che non va a genio a qualcuno dei suoi vicini. «Dicono che casa mia sia una bruttura» ammette quasi mortificato. «Dicono addirittura che non vi siano le condizioni igieniche per l’abitabilità. Però non vedono la realtà dei fatti, pensano che sia sporca ma non è vero». Ed in aggiunta il suo amore per i gatti ha fatto il resto. Fino a poco tempo aveva una colonia felina ora ridotta da dieci a tre esemplari: Sguscio, Bettuccio e Devil. E per non rinfocolare le polemiche Gabriele Piccioni, ex fabbro di 56 anni di Teramo, ha installato alla base della sua porta di ingresso un piccolo sportello girevole per i suoi animali tanto amati: «Così non mangiano nella ciotola fuori, ma all’interno dell’abitazione senza dar fastidio a nessuno».

Ma non è stato sufficiente dal momento che la Asl gli ha fatto visita l’altro giorno, «mandata da qualcuno», ma gli addetti hanno trovato chiuso.


Mantenere i gatti ha il suo costo: «Per fortuna conosco un uomo buono, Roberto, che ogni tanto mi dà 10-20 euro per le crocchette che ne costano sei; compro quelle buone altrimenti le cattive provocano disturbi». Gabriele non ha entrate rilevanti, si aiuta appoggiandosi alle offerte: nei parcheggi cittadini c’è sempre qualcuno che gli commissiona qualcosa «tipo andare in farmacia oppure semplicemente badare ad un auto, alla fine intasco qualche spicciolo». Lui dice di essere felice nella sua vita senza fronzoli.
 

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