Teramo calcio, il sindaco: «Battaglia per la serie C, siamo fiduciosi». Ma D'Alberto sonda anche altre strade

Teramo calcio, il sindaco: «Battaglia per la serie C, siamo fiduciosi». Ma D'Alberto sonda anche altre strade
di Anja Cantagalli
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Lunedì 11 Luglio 2022, 11:26

Contatti con la Federcalcio per non farsi trovare impreparati ci sono già stati. Mentre il Teramo ha iniziato la via dei ricorsi per tentare di riprendersi la Serie C, ci sono lavori in corso per cercare, in caso la terza serie effettivamente sfumasse, di acciuffare almeno la Serie D. Per questo contatti per sondare il terreno con la Figc ci sono già stati, già nel giorno della prima bocciatura della Covisoc, con il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto che conferma come «si continui a dare battaglia per provare a tenere la Serie C, ma come primo cittadino ho il dovere di mettere in atto tutti gli strumenti per dare un futuro al calcio teramano. Dobbiamo essere fiduciosi e battaglieri - ha detto in occasione del “Premio Carmine Rodomonti” a Teramo - ma anche realisti ed oggettivi».

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Se le cose dovessero andar male in ottica professionismo, proprio da D’Alberto partirebbe una delle vie per tentare di acciuffare la Serie D, con un bando per inviare le manifestazioni di interesse per portare avanti il calcio teramano. Una strada collegata all’articolo 52, comma 10, delle Noif della Federcalcio, secondo cui «in caso di non ammissione al campionato di Serie A, Serie B e di Serie C il Presidente Federale, d’intesa con il Presidente della Lnd, previo parere della Commissione all’uopo istituita, potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della Lnd, anche in soprannumero, purché la stessa società: adempia alle prescrizioni previste dal singolo Comitato per l’iscrizione al Campionato; non abbia soci e/o amministratori che abbiano ricoperto, negli ultimi 5 anni, il ruolo di socio, di amministratore e/o di dirigente con poteri di rappresentanza nell’ambito federale, in società destinatarie di provvedimenti di esclusione dal campionato di competenza o di revoca dell’affiliazione dalla Figc». Secondo le norme organizzative interne della Federcalcio, «qualora fosse consentita la partecipazione al Campionato Interregionale o al Campionato Regionale di Eccellenza, la società dovrà versare un contributo alla Figc nel primo caso non inferiore a 300 mila euro e nel secondo caso non inferiore a 100 mila euro». Altre strade, come spiega l’avvocato esperto di diritto sportivo, Antonio Paoluzzi, «potrebbero essere il fallimento o il trasferimento di un titolo sportivo, anche se il Teramo potrebbe avere qualche chance tra Collegio di Garanzia e Tar».

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Per quanto riguarda la matricola, con la non iscrizione il Diavolo attualmente la perderebbe ma potrebbero esserci chance di tentare una nuova avventura con la stessa con l’ok della Figc. Entro oggi il Teramo farà ricorso al Collegio di Garanzia del Coni avverso la decisione di escludere la società dalla Serie C: l’udienza, poi, verrà discussa probabilmente mercoledì 20 luglio, salvo che non si riesca a fissare prima. Sempre oggi dovrebbe arrivare il parere atteso del giudice in merito all’istanza presentata da Davide Ciaccia per “liberare” la Green Sports Italia Srl, società che controlla il club biancorosso, finita indirettamente nel provvedimento delle misure di prevenzione perché legata alla Edil Green.

Proprio in attesa di questo parere sabato mattina, per la seconda volta consecutiva, è stata rinviata l’assemblea dei soci che deve, tra i vari punti all’ordine del giorno, decidere sul rinnovo o meno della carica di amministratore unico a Massimo Chierchia. L’assemblea, a cui parteciperanno l’amministratore giudiziario Claudia Capuano e Franco Iachini, tra gli altri, inizierà stasera alle 19.30. 

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