Promessa di nozze per avere la casa in affitto, lo strano bando del Comune di Sulmona

Promessa di nozze per avere la casa in affitto, lo strano bando del Comune di Sulmona
di Patrizio Iavarone
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Sabato 17 Luglio 2021, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 10:18

Niente anello e niente inginocchiamento, per la proposta di matrimonio, a Sulmona, si potrà optare per una comoda scrivania sulla quale sottoscrivere un contratto d’affitto. È la proiezione del curioso bando per gli alloggi di case a canone concordato che il Comune ha inserito tra i criteri aggiuntivi per ottenere un appartamento nella palazzina verde di via Sallustio. È accaduto, infatti, che il Comune ha dovuto ripetere il bando di assegnazione (in pubblicazione lunedì) perché delle 22 domande pervenute in quello vecchio (per 27 alloggi a disposizione) ben 17 nuclei familiari non avevano l’Isee minimo (12mila euro) per accedere alla domanda.

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Promessa di nozze per avere la casa in affitto, il bando

Insomma, troppo poveri per garantire al Comune il pagamento dell’affitto che varia dalle 280 alle 325 euro al mese. Così l’assessora Marina Bianco ha deciso di ampliare le possibilità di accesso, prevedendo, tra le altre cose, che due persone, ovvero una coppia, possono cumulare il proprio Isee e fare domanda, con l’impegno però ad unirsi civilmente o di sposarsi entro i successivi 12 mesi. Un’altra novità sarà quella poi dell’Isee simulato: una persona che vive con i genitori e ha un reddito autonomo, cioè, può fare una sorta di prova generale del “vado a vivere da solo”.

Nel nuovo bando, poi, viene eliminato di fatto il criterio dell’anzianità di residenza, anche se resta un criterio che fa punteggio: dai cinque anni minimi di residenza nel Comune di Sulmona, infatti, si apre a chi la residenza ce l’ha a far data, almeno, dal primo gennaio 2021. Anche chi non è residente, poi, ma dimostra di lavorare a Sulmona, potrà accedere al bando, così come chi, separato o divorziato, intende dividere il suo nucleo familiare con figli a carico.

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Una storia a dir poco tormentata quella degli alloggi delle palazzine verdi inserite nel Contratto di Quartiere: 64 alloggi che quando furono ideati erano destinati a giovani coppie, anziani e studenti. Una destinazione rimodulata più volte, vista anche l’assenza degli studenti in città, e “compromessa” cinque anni fa dopo il terremoto, quando cioè le palazzine furono in gran parte occupate dalle scuole (che occupano 8 alloggi) e dalla finanza (che ne occupa ben 24). Quindi due bandi che hanno assegnato 5 alloggi ciascuno (tra cui l’ultimo la cui procedura si è conclusa senza opposizioni la settimana scorsa), con un appartamento riservato ad un progetto di vita indipendente e gli altri 21 ancora da assegnare… ai promessi sposi. 

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