Screening di massa, tampone sui 327 positivi: 58 test negativi

Screening di massa, tampone sui 327 positivi: 58 test negativi
di Stefano Dascoli
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 14:58 - Ultimo aggiornamento: 15:15

L'AQUILA - Dei 327 casi positivi, asintomatici, scovati in provincia a seguito della campagna di screening effettuata con i test antigenici rapidi, i tamponi molecolari hanno confermato il contagio per 269. In 58 casi, invece, il test di verifica è stato negativo.

I dati sono ufficiali e arrivano direttamente dal responsabile del servizio di Igiene e Prevenzione dell'Asl, Enrico Giansante, in primissima linea nell'emergenza Covid fin dal principio, anche con una parentesi che lo ha riguardato direttamente, fortunatamente conclusa.

«Lo screening è stata una esperienza molto molto positiva - dice Giansante al Messaggero - perché ci ha permesso innanzitutto di sensibilizzare la popolazione e far capire l'importanza, quasi un dovere sociale, di effettuare un controllo. In più ci ha permesso di scovare 327 persone positive asintomatiche: una percentuale sul totale dello 0,36 per cento. Può sembrare un numero bassissimo, irrisorio. In realtà avere individuato 327 asintomatici significa aver evitato 327 potenziali focolai. Ognuno di loro avrebbe potuto infettare più persone, sulla carta in numero molto alto visto che si tratta di persone che avrebbero circolato liberamente».

L'Asl, dunque, come era negli accordi della vigilia, ha effettuato i test molecolari di verifica sui casi positivi nella loro totalità, per tutti e 327.

Come detto 58 sono risultati negativi.

«Era un evento possibile - spiega Giansante - perché come si sa il test antigenico non ha la stessa percentuale di accuratezza di quello molecolare. In ogni caso è stato utilissimo, con un grande sforzo anche dell'Asl che ha prontamente testato i positivi».

La ripartizione per aree fotografa i risultati già acclarati dallo screening: al termine delle operazioni, che si sono tenute dal 3 al 7 dicembre, erano stati individuati 58 positivi all'Aquila, 21 a Sulmona e 41 ad Avezzano. Complessivamente in provincia i test erano stati 89.645 in tutta la provincia. Di questi circa 23 mila nella sola città dell'Aquila.

Giansante ritiene che il modello dello screening sia ripetibile e soprattutto applicabile a uno degli ambiti più a rischio, quello della scuola: «Si potrebbe fare con il coinvolgimento dei medici di base e dei pediatri di libera scelta. Lo sforzo della Protezione civile e dei servizi comunali si potrebbe unire a quelli di medici e Ufficio scolastico regionale. Alla fine l'Asl fungerebbe da recettore finale per i test di verifica e l'isolamento dei contatti».
 

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