Papà Martellini: «Così ho provato a salvare la mia Francesca, ora non ho più lacrime da piangere»

Papà Martellini: «Così ho provato a salvare la mia Francesca, ora non ho più lacrime da piangere»
di Tito Di Persio
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Mercoledì 24 Marzo 2021, 09:06

«Piango da 48 ore, non ho più lacrime. Ho fatto di tutto per salvare mia figlia», dice Nando Martellini, il papà di Francesca, la 24enne di Roseto trovata senza vita nella notte tra sabato e domenica in un'abitazione di Scerne di Pineto. Per aiutare la figlia, il padre a ottobre era venuto in Italia per portarla con lui in Germania, in un piccolo parse di 1500 abitanti, vicino Francoforte, dove vive da tempo. «Lì si è comportata benissimo - sottolinea - L'ho tenuta sotto controllo 24 ore al giorno. Non è mai uscita. E non nego che ogni tanto controllavo tra le sue cose».

D'altronde, spiega Nando, il ristorante che gestisce è sotto la sua abitazione, e Francesca non si è mai mossa. Ma, molto probabilmente la 24enne si risentiva con il suo ex fidanzato, un 38enne coinvolto lo scorso maggio in un accoltellamento al giardinetto del campo Patrizi di Roseto, poi arrestato per altri motivi e da qualche mese tornato ai domiciliari. Forse il sentimento che provava verso quest'uomo ha avuto il sopravvento e i primi di febbraio Francesca dice al papà di voler tornare in Italia perché in Germania non si sentiva appagata.

A metà febbraio Francesca torna a Roseto. «Quello che è successo in meno di 40 giorno è noto a tutti», conclude Nando. «Appena fatto ritorno era andata direttamente a casa del suo ex, a San Giovanni», dice la zia Anna e spiega che venerdì pomeriggio, «quest'uomo ha avuto problemi e si è allontanato da casa, pare con la polizia, e la madre di lui ha cacciato di casa mia nipote». Francesca la chiama: «Zia portami la valigia con gli abiti». La zia preoccupata le dice di andare a casa sua, che l'avrebbe accolta volentieri. Francesca racconta di essere in compagnia di alcune amiche di Montepagano, che l'avrebbero ospitata loro.

«Sabato in tarda mattinata - continua Anna - Francesca mi chiama e mi dice che si trovava in un appartamento bellissimo vicino al mare, a Scerne di Pineto, e che insieme a una sua amica era ospite di un 48enne e che stava bene». La zia ha sentito l'amica che era con lei in quel tragico giorno: «Mi ha detto che mia nipote dopo pranzo non si sentiva bene, aveva preso delle gocce che le erano state prescritte da un medico e si era messa a letto per riposare».

I due sarebbero, poi, usciti insieme e quando sono tornati, alle 22.30, sono andati a chiamare Francesca, ma non rispondeva e hanno allertato i soccorsi. «Non fate passare la morte di Francesca invano», è l'appello della zia. La famiglia vuole vederci chiaro e ha nominato l'avvocato Alessandro Recchiuti. Sarà l'autopsia, oggi, a fare chiarezza. I due che erano in casa con lei sono stati indagati.

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