Pasqua al mare, corsa contro il tempo per riaprire gli stabilimenti

Pasqua al mare, corsa contro il tempo per riaprire gli stabilimenti
di Francesco Marcozzi
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Sabato 23 Marzo 2024, 07:27

Dall’estremo lembo a sud dell’ampio arenile di Giulianova sino a nord c’è un grande fermento. Se per gli albergatori la data di apertura è fissata per le giornate antecedenti l’arrivo delle Frecce Tricolori (17-18-19 maggio, con qualche eccezione su aperture anticipate), per i balneari la data che rincorrono è quella di Pasqua. E sulla spiaggia c’è una grande movimento di mezzi per togliere lo spiaggiato e rendere la sabbia soffice e levigata. «Stiamo lavorando da qualche tempo - conferma Romolo Di Bonaventura di “Capo Horn”, ultimo stabilimento a sud - e riusciremo sicuramente ad aprire per Pasqua anche se non possiamo essere pronti per la cucina ma qualche ombrellone lo metteremo, renderemo gradevole la nostra terrazza dove, nei periodi non propriamente estivi, i turisti preferiscono stare». 

All’estremo nord, dove è ubicato lo chalet “Dino’s”, Giovanni Tafà conduce la gestione assieme alla famiglia. «Stiamo lavorando da un pezzo per poter essere pronti per la Pasqua, lo abbiamo fatto ogni anno e non vogliamo mancare a questo appuntamento anche perché abbiamo già delle prenotazioni e non solo per l’estate che verrà ma anche per la cucina e vogliamo essere all’altezza. Sabato, domenica e lunedì di Pasqua saremo sicuramente aperti». Marco Marà è titolare assieme alla moglie e al figlio dello stabilimento balneare “Costa Verde”, ubicato nella zona nord: «Apriamo a Pasqua anche se il tempo non sembra aiutarci.

Sinora è stato sempre bello, ma da qualche giorno c’è variabilità, non abbiamo notizie certe su Pasqua. Comunque saremo pronti, nei limiti che il tempo ci concede, ed anche essere disponibili con qualche ombrellone, la nostra terrazza e la cucina, nel senso che a volte si viene solo per mangiare e il resto lo fa il panorama che si ammira sia verso il mare che sulla collina e il Gran Sasso. Abbiamo prenotazioni per la stagione e credo che tutti, da quello che sento, lavoreremo di più dell’anno scorso».

I balneari ora hanno un problema in più: l’acqua potabile per le docce. Dice il segretario del Consorzio Balneari Coba, Gabriele Albani: «La stagione sta per iniziare e c’è pochissimo tempo per allacciarsi alla rete pubblica o certificare i pozzi cui si attingeva per alimentare docce fredde e lava piedi, inoltre spesso gli impianti di distribuzione delle acque vengono fatti in economia dagli stessi operatori balneari, ciò, sembra, non sarà più possibile dato che si dovranno certificare materiali e filtri proprio come nelle nostre abitazione. È verosimile pensare che ci sarà bisogno di un certificato rilasciato da un tecnico e di analisi delle acque dei pozzi da parte di enti autorizzati. Ma a Giulianova sono quasi tutti pronti». 

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