Indigesione, intossicazion e stress, sì, stress. Queste le tre ipotesi del veterinario del Parco d'Abruzzo sul malore che ha colpito l'orsetto di due anni Juan Carrito, notato la sera prima a rovistare tra i sacchetti dei rifiuti e nei bivacchi dei turisti. I carabinieri forestali sono intervenuti per soccorrerlo quando hanno visto che si era rifugiato in una grotta, nei pressi del centro abitato di Villalago, in evidente difficoltà.
I militari hanno atteso l’intervento del veterinario, sorvegliando la zona per allontanare le tante persone che si erano avvicinate, incuriosite.
Mercoledì pomeriggio il personale della Stazione carabinieri forestale di Scanno, in provincia dell'Aquila, è intervenuto vicino al chiosco di “Prato Cardoso” di Villalago dove Juan Carrito si era nascosto, gli occhi socchiusi, buttato a terra, si è temuto il peggio per lui.
I militari hanno richiesto l’intervento del veterinario del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise che, una volta narcotizzato l’animale, è stato visitato, sottoposto ad analisi e il suo radio collare, ormai diventato stretto, è stato sostituito.
Nei giorni scorsi Juan Carrito, uno dei quattro cuccioli di mamma Amarena, si è spinto più volte verso l’abitato di Villalago in cerca di cibo: l'altro ieri era stato sorpreso dallo zoologo Paolo Forconi a rovistrara tra i rifiuti dell'Eremo di San Domenico. «Al risveglio dalla narcosi, il plantigrado si è dileguato lentamente nel bosco e solo oggi i militari lo hanno avvistato nuovamente mentre si aggirava nei pressi di Villalago. Il veterinario ha formulato diverse ipotesi circa il malore dell’animale: indigestione, intossicazione o stress. Il riscontro si potrà fare con i risultati delle analisi» spiega con esattezza un comunicato stampa dei carabinieri forestali di Abruzzo e Molise. Riscostruzione puntuale che però il Parco cerca di smentire.
LA REPLICA DEL PARCO «L'orso si era rifugiato in una grotta dove è stato avvistato da alcuni turisti che hanno allertato i carabinieri forestali di Scanno, i quali, a loro volta, hanno chiamato il veterinario del Parco per valutare sul posto la fattibilità della cattura per sostituire il radiocollare, necessaria visto la naturale crescita del giovane orso tra oggi e la data in cui era stato installato il primo radiocollare (maggio 2021). La squadra di cattura è intervenuta, ha svolto tutte le operazioni previste dal protocollo, compresi i prelievi ematici, sostituito il radiocollare e rilasciato l'animale che si è allontanato. I campioni ematici sono stati inviati allo Zooprofilattico di Teramo per capire le condizioni generali dell'orso. Questa mattina i biologici del Parco sono tornati in zona, come di routine, per monitorare l'orso rilevando il buono stato di salute. Ricordiamo a tutti che uno dei compiti principali del Parco è la tutela di questo meraviglioso plantigrado e la stessa passa anche attraverso un'informazione puntuale e corretta». Come lo è quella descritta dal comunicato dei carabinieri forestali, corredato da dettagli sull'orso malato e dalle foto.