È una storia triste, quella della lupa di due anni, salvata in extremis dopo un investimento stradale e deceduta, sempre per la stessa causa, a distanza di qualche mese, sulla stessa arteria. Era stato un passante a chiamare il 1515, segnalando la presenza di un lupo, che si aggirava senza meta lungo la Statale 17 che collega l’Alto Sangro abruzzese, in provincia dell'Aquila, al vicino Molise. I carabinieri forestali attivarono immediatamente l’Osservatorio tecnico scientifico degli habitat e delle popolazioni faunistiche, nella persona di Antonio Liberatore, veterinario convenzionato per il recupero, neutralizzazione e narcotizzazione della fauna selvatica, in difficoltà. L’animale protetto venne sedato, caricato su un mezzo apposito e trasferito al Centro di recupero nella Riserva Mab di Montedimezzo, gestita dai carabinieri forestali. Qui venne sottoposta alle cure per circa un mese, fino a quando le condizioni della lupa hanno consentito di rimetterla in libertà. Così la lupa venne rilasciata dove era stata prelevata. Ma qualche settimana fa, purtroppo, l’esemplare di lupo appenninico è stato investito nuovamente e ucciso a pochi metri di distanza, dal primo episodio. E’ stato possibile identificarla per via delle lesioni riportate in precedenza.
Questo episodio, pone un serie di interrogativi, sulle caratteristiche del lupo appenninico.