Morte improvvisa per il 27enne, nella casa di Villa Ricci, una frazione di Sant’Omero in cui viveva con la famiglia. Stando al racconto di una vicina di casa sembrerebbe che il giovane ha accusato nella notte un malore ed abbia urlato: «Mamma non mi sento bene». Poi il silenzio. Immediati i soccorsi, arrivata un’ambulanza medicalizzata. Purtroppo il personale medico non ha potuto far altro che constatare il decesso. Stando sempre al racconto della donna, sembrerebbe che il giovane di Garrufo una decina di anni fa avrebbe subito un intervento chirurgico al cuore per una malattia congenita. Tutti pensavano che quel problema fosse risolto. Appena si è sparsa la notizia della sua morte, alla camera ardente allestita all’obitorio dell’ospedale di Sant’Omero sono giunti amici e parenti, sgomenti per l’accaduto. Distrutta dal dolore la famiglia del giovane programmatore.
«Il primo pensiero è per lui - scrive sul suo profilo Facebook il sindaco, Andrea Luzii - per l’interruzione del suo progetto di vita, per i suoi familiari, per lo sforzo che dovranno fare per sopravvivere e poi per tutti noi, perché la morte di un giovane colpisce tutta la comunità. Una vita che si spegne troppo presto toglie un po’ di futuro e di fiducia a tutti. Ai suoi cari l’abbraccio del sindaco, dell’amministrazione comunale e di tutta la collettività di Sant’Omero». Lorenzo Ferretti aveva solo 27 anni. Era un appassionato di moto e correva anche nella vicina pista da kard di Stella di Monzampolo. Amava la vita e stare con gli amici. Di domenica quando era libero dal suo lavoro di programmatore si metteva la tuta e scendeva in pista. Oltre alla moto, aveva la passione per la pesca sportiva. Lorenzo “Ferro” per gli amici, lascia il padre Lino, la madre Adele, il fratello Matteo, il nonno Luigi, gli zii e nipoti
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