PESCARA - Per Bussi e la vallata del Pescara l'impatto dei veleni industriali è misurato dall'ultimo report dell'Istituto superiore della sanità. Gli 80mila residenti nell'area Sin, dice l'aggiornamento 2019-22 dello studio epidemiologico, sono esposti a patologie tumorali di colon, polmoni, sangue e seno.
Altre aree scontano problemi ambientali analoghi; l'intero Abruzzo fa i conti quotidianamente con il peso umano e sociale del cancro. Ed è, ora, tra le prime regioni italiane a istituire il Molecular tumor board (Mtb), grazie alla collaborazione con Novartis Italia. Si tratta di un organismo multidisciplinare formato da oncologi, genetisti, biologi molecolari, esperti di gestione di dati, anatomopatologi e da altri professionisti che si confrontano sui casi di tumore più complessi con l'obiettivo di favorire l'accesso a farmaci efficaci per pazienti con un tumore in fase avanzata e che non rispondono alle terapie convenzionali.
La sfida, dunque, è consentire la migliore cura possibile contro il cancro che in Abruzzo, secondo i dati Airtum (Associazione italiana registri tumori), colpisce circa ottomila persone l'anno. L'organismo è previsto nell'ambito del Piano oncologico regionale che dispiegherà i suoi effetti tra il 2023 e il 2027. Anche in questo caso l'Abruzzo è stata la prima regione italiana a adottare il piano con la collaborazione di Novartis Italia.IL PARTNER
In regione il tasso di incidenza grezzo osservato è stato pari a 6 nuovi tumori per mille abitanti, appena al di sotto del dato nazionale (al 6,1 per mille abitanti).
«Sappiamo - ha detto Valentino Confalone, country president di Novartis Italia - che il cancro è una delle sfide sanitarie del nostro Paese a causa del rapido aumento dei nuovi casi (circa 390mila nel 2022, più di 1000 al giorno) e degli alti tassi di mortalità che lo rendono la seconda causa di morte tra gli italiani. Per questo siamo al fianco di tutti gli attori del Sistema Paese e in particolare delle Istituzioni nazionali e regionali per contribuire all'evoluzione del Servizio sanitario nazionale e rendere più accessibili le cure a tutti i pazienti, superando le diseguaglianze».
Gli esperti del Mtb utilizzeranno anche test molecolari per verificare la presenza di mutazioni genetiche e identificare terapie mirate per percorsi di cura personalizzati. «Siamo convinti - ha concluso Confalone - che mettere i pazienti in grado di avere un accesso più rapido e personalizzato alle cure possa comportare un esito più favorevole».
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