Gli orsetti orfani crescono e si preparano al letargo, chieste limitazioni alla caccia al cinghiale per non disturbarli

Per immortalarli viene utilizzata una fotocamera automatica a infrarossi, in grado di attivarsi, quando rileva il loro movimento nei boschi del Parco

Gli orsetti orfani crescono e si preparano al letargo, chieste limitazioni alla caccia al cinghiale per non disturbarli
di Sonia Paglia
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Sabato 4 Novembre 2023, 08:50 - Ultimo aggiornamento: 09:03

I giovani orsi, figli di mamma Amarena, non si sono mai divisi da quando la loro madre è stata uccisa a colpi di arma da fuoco da un macellaio di San Benedetto dei Marsi. Sono stati avvistati in questi giorni dagli esperti, ma anche da alcuni cittadini, che hanno subito informato il Parco. Stanno crescendo insieme. Si muovono nell’area protetta, alimentandosi. Come tutti i plantigradi, devono soddisfare il proprio fabbisogno energetico giornaliero. Ingrassare a sufficienza, per affrontare il periodo invernale. Secondo l’ente Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il fatto di essere in due, è sicuramente un punto di forza, nella gestione delle attività quotidiane. I figli di Amarena, hanno raggiunto quasi 10 mesi di vita. E come afferma il Pnalm: «Non sono più tanto cuccioli». Per immortalarli, viene utilizzata una fotocamera automatica a infrarossi, in grado di attivarsi, quando rileva il movimento. Le immagini, dunque, sono, saltuarie, proprio perché, non sempre gli orsi passano dove sono state posizionate le fototrappole. Il territorio che percorrono quotidianamente, è molto vasto. Si cerca di evitare, ogni potenziale disturbo, lasciando loro la libertà di movimento.

I risultati di molti studi hanno rilevato che gli animali percepiscono la presenza umana come un pericolo. Con ripercussioni, sulla loro salute e sopravvivenza. «La regolamentazione dell’accesso di alcune aree e attività e la chiusura stagionale di alcuni sentieri – spiega il Parco - sono, ad esempio, alcuni dei provvedimenti che vengono imposti per lasciare tempo e riservatezza agli orsi». In vista dell’apertura della caccia al cinghiale, i vertici del Parco, hanno chiesto ai responsabili degli uffici della Regione Abruzzo e all’Atc di Avezzano, di non riaprire l'attività venatoria nelle aree frequentate dagli orsi. Lo scopo, è quello di evitare ulteriori ostacoli e per permettere loro, di continuare a svolgere le attività di alimentazione, in vista dell’ibernazione. «Ribadiamo - afferma il Pnalm - che l’aggiornamento continuo non è possibile: chi pensa che lo sia, confonde il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise con un territorio di ridotte dimensioni e recintato».

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