L’Aquila, Liris incontra gli imprenditori delle palestre: a lavoro per legge regionale

L'incontro tra Liris e gli imprenditori
di Daniela Rosone
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Lunedì 11 Maggio 2020, 22:11 - Ultimo aggiornamento: 22:59

L’AQUILA - Nella fase 2 potrebbero riaprire le palestre ma, ad oggi, non ci sono date ne certezze. In attesa di saperne di più dal Governo centrale gli operatori di quella che si definisce “la filiera del benessere” fatta da imprenditori, collaboratori, istruttori e famiglie che vivono di sport, hanno incontrato l’assessore regionale Guido Liris per trovare con lui delle soluzioni per un settore che attualmente è anch’esso mortificato.
 
La presenza è stata buona. Ci si è ritrovati in tanti, seppur a distanza, a Palazzo Silone. Le difficoltà le hanno sintetizzate in pochi punti, riportati in un documento. Si parla di imprenditori che vengono da una situazione non paragonabile al resto d’Italia avendo subito pure i danni del terremoto. Alla ripresa per mesi i titolari non vedranno un euro perché hanno il dovere, anche etico, di far recuperare gli abbonamenti, soprattutto annuali.
 



Le questioni sul piatto sono diverse: mancati incassi per la chiusura ma affitti e spese pagati, costi per ripartire e adeguare i locali oltre alle sanificazioni continue, ammortizzatori sociali per imprenditori e collaboratori. C’è da dire che la maggior parte delle palestre aquilane si e già mossa facendo lavori per cercare di distanziare macchine ed adeguare ingressi e uscite.

L’assessore Liris sin dal primo momento si è mostrato disponibile all’ascolto. In assenza al momento di tempi certi per la riapertura di spazi chiusi, ha promesso il massimo impegno per la legge regionale di sua iniziativa che è già bella che scritta e che ha presentato alla maggioranza. “Spero - dice - di non trovare opposizione perché è una misura di risposta a una categoria in difficoltà. Cercherò di accelerare, per loro è importante la tempistica. La legge tiene conto degli affitti, prevede ristori per le utenze a fondo perduto e stiamo cecando di ragionare sui costi per il contenimento del rischio. Per loro riaprire non è semplice, non si hanno tempi certi e in spazi chiusi non è affatto facile, cercheremo di dare delle risposte”.

Il confronto è stato costruttivo perché si è potuta indicare una strada. “Ringraziamo l’assessore che ci ha ricevuto - dice Stefano Pietropaoli, titolare di una palestra con altri soci - siamo riusciti a rappresentargli le difficoltà e ad indicare una via. Le palestre aquilane non sono organizzate come quelle della costa per prevedere attività all’aperto. Vogliamo lavorare per riportare gente in palestra in sicurezza, a tutela di chi ci lavora e di chi la frequenta. Abbiamo illustrato un protocollo comune da seguire per sanificazione, comportamento del cliente, distanze, collocazione delle macchine e altro. I costi per la sanificazione saranno una cifra importante, ci piacerebbe che questo aspetto fosse inserito nella legge”.
 

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