L'Aquila, la Corte dei Conti indaga
sugli affitti delle sedi dell'Università

L'ex Optimes
di Marcello Ianni
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Venerdì 18 Dicembre 2015, 07:57
L'AQUILA - Sul caso giudiziario ribattezzato “Affittopoli”, ovvero sui presunti affitti fuori controllo ma anche costi dei lavori “gonfiati” di adeguamento dei capannoni dove sono state ricollocate le sedi di alcune facoltà universitarie danneggiate dal sisma, è scesa in campo anche la Procura regionale della Corte dei Conti. Il nuovo filone giudiziario-contabile, prende spunto da quello penale, (dagli esposti del grande accusatore, il docente dell’ateneo Sergio Tiberti) per il quale la sentenza è attesa per il mese di febbraio del nuovo anno. Sotto processo (nel rito penale ordinario) con l’accusa di abuso d’ufficio e truffa, figurano Ferdinando di Orio, ex rettore dell’ Università, Filippo Del Vecchio, direttore amministrativo dell’epoca (oggi all’ateneo di chieti-Pescara) e Marcello Gallucci, legale rappresentante della società Gallucci Srl, titolare del capannone in passato sede della Optimes, fabbrica di compact disc fallita prima del sisma, dove attualmente si trovano, per l’appunto, le aule universitarie.

La Procura regionale contabile ha notificato recentemente ai soli Di Orio e Del Vecchio una sorta di “avviso di garanzia” tecnicamente chiamato “invito a dedurre” che si colloca nella fase istruttoria. Il magistrato che ha inteso esercitare l’azione di responsabilità contabile, ha invitato i presunti responsabili del danno erariale a depositare entro un termine non inferiore a trenta giorni dalla notifica della relativa comunicazione le proprie deduzioni ed eventuali documenti, dando la possibilità contestualmente ed entro lo stesso termine ai due presunti responsabili di poter essere ascoltati personalmente. 

IL DANNO ALLE CASSE - Secondo la Procura contabile Di Orio e Del Vecchio avrebbero procurato un danno alle casse dell’Università stimato in 500 mila euro complessivi, derivanti dai lavori di ristrutturazione della ex fabbrica, necessari per ospitare le Facoltà universitarie, compresi quelli relativi alla messa in sicurezza degli ambienti. I due ex vertici dell’Università dell’Aquila, accompagnati dai legali di fiducia Giovanni Marcangeli e Stefano Rossi, hanno presentato delle memorie difensive in cui hanno ricostruito dal loro punto la fase di individuazione e decisione di trasferire nell’ex fabbrica alcune facoltà, come quella di Ingegneria.

Di Orio e Del Vecchio hanno anche deciso di sottoporsi ad interrogatorio, avvenuto direttamente dinanzi il magistrato che sta seguendo l’inchiesta sul presunto danno erariale, dopo la relazione depositata dai militari del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle. Azioni difensive che di fatto non si discostano da quelle adottate in sede penale: procedure lecite e corsa contro il tempo per evitare lo “scippo” di prestigiose facoltà verso altre università della costa. Dopo questa fase, spetta sempre alla Procura regionale contabile, decidere se procedere all’archiviazione sul presunto danno erariale oppure di mandare a “processo” i due ex rappresentanti dell’Università. 
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